Donne più vulnerabili ad alcuni disturbi psichiatrici: focus sulle differenza di genere

A ridosso della Festa della Donna, a Milano si è parlato delle differenze biologiche e sociali nella ricerca scientifica

di VALERIA PANZERI
6 marzo 2025
Donne più sensibili ad alcune malattie psichiatriche

Donne più sensibili ad alcune malattie psichiatriche

Le donne presentano un'incidenza più elevata di disturbi depressivi, d’ansia, alimentari, di stress e bipolari rispetto agli uomini. Spesso, la scarsa conoscenza delle differenze di genere si traduce in una pesante disparità sia nella fase diagnostica che in quella terapeutica. È proprio per approfondire queste evidenze che, a ridosso della Festa della Donna, Sinpf e Fondazione Onda ETS ha affrontato il tema in un evento formativo per medici e infermieri. 

Patologie psichiatriche: focus milanese sulle differenze di genere

Ci sono marcate differenze di genere nei tassi di incidenza dei disturbi psichiatrici. Le donne presentano un'incidenza più elevata di disturbi depressivi, d’ansia, alimentari, di stress e bipolari tra i 10 e i 54 anni di età. Gli uomini, invece, sono maggiormente colpiti da autismo, disturbi dell’attenzione e iperattività e da uso di droghe nella fascia d'età 15-54 anni, oltre ai disturbi da uso di alcol in età adulta. Tuttavia, in 10 anni di ricerche, solo il 19% degli studi è stato progettato per individuare differenze di genere e appena il 5% ha considerato il sesso come variabile principale di analisi. Questo dimostra una persistente sottovalutazione delle differenze biologiche e sociali tra uomini e donne nella ricerca scientifica.

Lo rivelano due studi internazionali di riferimento: uno recentemente pubblicato su The Lancet, che analizza i tassi di incidenza e la persistenza delle disuguaglianze nei disturbi psichiatrici su un campione di oltre 4,8 milioni di persone in Svezia, e un altro su Nature, che evidenzia come la ricerca continui a trascurare la variabile di genere nonostante l’aumento della consapevolezza su queste differenze.

Approfondisci:

Uomini e donne reagiscono diversamente allo stress: la differenza secondo la scienza

Uomini e donne reagiscono diversamente allo stress: la differenza secondo la scienza

Approccio mirato

È proprio sulla base di queste ricerche che si rende necessario “mettere in luce una problematica che per essere affrontata necessita un approccio olistico e mirato – commenta Francesca Merzagora, Presidente di Fondazione Onda ETS –. Ampliamento dei servizi, riduzione dei costi per facilitare l’accesso alle cure, sviluppo della telepsichiatria, supporto alle vittime di violenza, sono tra le strategie da implementare. Occorre puntare sulla promozione di politiche inclusive per creare un sistema più equo per la salute mentale delle donne al fine di superare le diseguaglianze nelle cure”.

La menopausa, causata dall'invecchiamento ovarico e dalla diminuzione della quantità di ovociti presenti nelle ovaie (definita riserva ovarica), segna la fine della fertilità di una donna e, sebbene molti aspetti di questo processo siano noti, la dinamica complessiva rimane ancora poco chiara. Un nuovo studio condotto dai ricercatori della Rice University di Houston, in Texas, e pubblicato sul Biophysical Journal, introduce un nuovo approccio per svelare i complessi modelli di invecchiamento ovarico utilizzando l'analisi stocastica, un modello matematico che permette di descrivere la legge probabilistica con cui un certo fenomeno fisico può evolvere nel tempo. Ecco cosa hanno scoperto i ricercatori americani. 

 

 

“Disuguaglianze di genere nel campo della salute mentale che sono evidenti sia a livello globale che in Italia, con le donne che ne pagano il prezzo più alto – proseguono i co-presidenti della Sinpf, Matteo Balestrieri e Claudio Mencacci –. Non solo perché la popolazione femminile è più vulnerabile rispetto ad alcune problematiche neuropsichiatriche, ma anche perché la scarsa conoscenza delle differenze di genere si traduce in una pesante disparità sia nella fase diagnostica che in quella terapeutica”.

Questa presa di coscienza rappresenta un tassello importante per colmare gli svantaggi che affliggono, spesso, la popolazione femminile. “Questi numeri parlano chiaro – aggiungono Mencacci e Balestrieri – e sottolineano l'importanza di adottare di strategie di prevenzione e screening basate sul genere, a cui dovrebbero seguire interventi mirati a gruppi di età specifici. Serve un maggiore sforzo, un’alleanza strategica all'interno della comunità scientifica e con le Istituzioni, per colmare questo divario, che vede troppo spesso le donne in enorme svantaggio”.