Digital Detox, staccati dal telefono e vivi: ecco perché non te ne pentirai

La decisione del ministro Valditara di vietare gli smartphone in classe potrebbe avere anche degli aspetti positivi per il benessere degli studenti

di Redazione Salus
28 agosto 2024
Digital detox concept

Il nuovo anno scolastico rappresenterà un punto di svolta per il mondo dell’istruzione italiano: il Ministero dell’Istruzione ha annunciato – tramite una circolare – che i telefoni cellulari saranno banditi nelle classi, anche per quanto riguarda le attività didattiche. Per quanto si tratti di una decisione contestata, potrebbe in realtà avere delle conseguenze positive sugli alunni. E, in generale, un’ottica più – per così dire – rilassata all’uso di smartphone e di dispositivi digitali è consigliabile per chiunque.

 

Digital detox

 

Il termine fa riferimento ad una vera e propria disintossicazione dal telefonino e da tutti i contenuti in esso presenti, comprese le chat e ovviamente tutti i profili social come TikTok, Facebook, Instagram o ancora X. Non è necessario abbandonare per sempre la propria presenza online, che può comunque essere utile per restare in contatto con gli amici e i conoscenti: bastano davvero pochi giorni, a seconda di quanto ci si sente sotto pressione.

 

Come d’altra parte confermato anche da un articolo pubblicato su Very Well Mind, ridurre il tempo trascorso lontano dagli schermi può abbassare i livelli di stress, migliorare la qualità del sonno e avere un impatto positivo sull’umore generale. L’uso costante dei social media, in particolare, spesso porta a confronti continui con gli altri, che possono rivelarsi dannosi per la propria salute mentale. Si pensi, giusto per fare un esempio, al bombardamento di foto e video di corpi perfetti,  che ogni estate riempiono i feed, promuovendo seppur in maniera indiretta degli standard fisici difficilmente replicabili.

 

Con la digital detox, ad ogni modo, non si sta cercando di demonizzare in toto la tecnologia né si sta chiedendo di ritornare a uno stile di vita pre-digitale, che com’è noto presenta non poche complessità; piuttosto, è una soluzione utile per imparare a gestire meglio il tempo e l’energia che viene dedicata ai dispositivi elettronici.

L’approccio giusto

 

Come anticipato, non è obbligatorio applicare delle regole troppo rigide rispetto all’utilizzo del telefono o di altri device, anche in considerazione del fatto che spesso sono strumenti di lavoro insostituibili.

 

Imporsi dei limiti è già un primo passo utile: meglio tenere lo smartphone spento e in tasca quando si è a tavola, in compagnia di altre persone, quando ci si sta dedicando al proprio hobby e in modo particolare subito prima di coricarsi la sera.

 

Vale inoltre la pena eliminare le fonti di distrazioni continue, come le notifiche push che spesso spingono a controllare gli ultimi aggiornamenti in modo fin troppo compulsivo. Identificare le app sulle quali si passa un tempo eccessivo, che potrebbe essere investito in altre attività più piacevoli e produttive, rappresenta un altro step importante per quanto riguarda questo ideale digiuno elettronico.

 

I dati italiani

 

La tecnologia ha indubbiamente migliorato molti aspetti della vita quotidiana di milioni di persone, ma un suo utilizzo eccessivo può portare a una serie di problemi, tra cui dipendenza, ansia e isolamento sociale. Prendersi una pausa dalla tecnologia consente di ristabilire un equilibrio tra il mondo digitale e quello reale, promuovendo una maggiore consapevolezza e presenza nelle attività quotidiane.

 

Si tratta di principi validi che dovrebbero essere applicati soprattutto dai giovani, il cui rapporto con i social e gli smartphone è particolarmente stretto.

 

Gli ultimi dati di Save the Children a proposito dipingono un quadro italiano che dovrebbe portare a serie riflessioni: nel Belpaese, l’età in cui i bambini iniziano a possedere o utilizzare uno smartphone sta diminuendo sempre di più, con un notevole incremento nell’uso quotidiano del cellulare tra i bambini di età compresa tra i 6 e i 10 anni dopo la pandemia (si è infatti passati dal 18,4% al 30,2% tra il biennio 2018-19 e il 2021-22). Seguire l’approccio giusto alla tecnologia fin da piccoli è importantissimo per diventare adulti consapevoli dei suoi potenziali rischi.