Correre per sconfiggere il mal di schiena: i consigli utili

La prevenzione dei fastidi che si possono sperimentare dalle vertebre del collo fino al fondo schiena passa anche per l’attività fisica regolare

di Redazione Salus
2 novembre 2024
Corsa e mal di schiena

Corsa e mal di schiena

Chi soffre di problemi alla schiena sa perfettamente quanto possano essere fastidiosi, se non addirittura (nei casi più gravi) invalidanti: ma quali sono le possibili soluzioni a una condizione simile? Contrariamente a quello che alcuni potrebbero pensare, un’attività fisica come la corsa potrebbe avere degli effetti benefici inattesi. La scoperta è avvenuta, di recente, in Australia.

I benefici

La ricerca di un team della Monash University di Melbourne è stata pubblicata sul British Journal of Sports Medicine e ha evidenziato come la corsa sia in grado di ridurre significativamente il dolore e migliorare la qualità della vita di chi soffre di mal di schiena cronico. Lo studio ha coinvolto 40 partecipanti affetti da questo disturbo, e ciò che è emerso è stato da molti di punti di vista sorprendente: coloro che hanno integrato la corsa nella loro routine settimanale hanno riscontrato una notevole diminuzione dei livelli di dolore rispetto a chi non aveva praticato alcuna attività fisica nell’arco temporale di controllo. 

Nonostante alcuni medici, a volte, sconsiglino questo sport per il suo impatto indubbio a livello della colonna vertebrale, sembra che in realtà il movimento aerobico, se eseguito correttamente e con le giuste precauzioni, possa essere una terapia efficace per prevenire questo tipo di sofferenza nei pazienti colpiti.

I rischi

Una particolare attenzione dovrebbe essere posta alle modalità con cui si corre, in quanto se svolta nella maniera scorretta la corsa può in realtà rivelarsi controproducente (come d’altra parte qualunque altro sport!). Tra il 70% e l'80% degli infortuni legati alla corsa a proposito interessano la parte del corpo dal ginocchio in giù; gli infortuni al ginocchio rappresentano tipicamente il 25% di tutti i casi. La maggior parte degli infortuni ha natura muscoloscheletrica ed è associata a sforzi eccessivi che non dovrebbero essere sottovalutati. La ripetizione costante degli stessi movimenti necessari per correre, insieme a fattori legati al corridore e al suo ambiente, contribuiscono in modo evidente all'eziologia degli infortuni da corsa.

Ma in che modo limitare i danni? Gli esperti ricordano il ruolo di una serie di contromisure, tra cui spiccano il riscaldamento e lo stretching, la correzione degli errori di allenamento, l’attenzione all'ambiente di corsa, la correzione della tecnica di corsa, l’utilizzo di calzature apposite (facilmente acquistabili in qualunque punto vendita specializzato) e un trattamento e una riabilitazione adeguati (se necessari). 

Rispetto al primo punto, è fondamentale ricordare quanto sia importante prepararsi adeguatamente svolgendo una serie di esercizi mirati utili ad allungare la muscolatura e mantenerla elastica, ad attivare la circolazione sanguigna e ad attenuare eventuale stress o tensioni che si sono accumulati con il passare del tempo.

Le precauzioni

La corsa è uno sport adatto a tutti e può essere svolto all’aria aperta o anche indoor con il supporto, eventualmente, di un tapis roulant. Trattandosi di un’attività che si può facilmente modulare in base alle proprie necessità (per esempio, scegliendo la velocità o la pendenza) è perfetta sia per chi è alle prime armi, sia per gli atleti con un’esperienza più lunga alle spalle.

A ogni modo, per chi soffre già di mal di schiena, è fondamentale adottare alcune precauzioni prima di iniziare un programma di corsa. Consultare un medico o un fisioterapista è sempre una buona idea per valutare la propria condizione fisica e ricevere consigli personalizzati. Per chi si sta avvicinando a questa attività è inoltre consigliabile iniziare con sessioni brevi e a bassa intensità, aumentando gradualmente il tempo e la velocità della corsa. Si ricordi che è imprescindibile, ma questo è un principio che vale in generale, ascoltare il proprio corpo e capire se e quando sia il caso di fermarsi.