Chiropratici: la scelta dei vip per curare il mal di schiena e migliorare le performance
I chiropratici sono sempre più richiesti da vip e sportivi per trattare disturbi senza farmaci. Scopri come funziona la prima visita.
Sono sempre più in voga tra i vip, tra gli sportivi professionisti e tra i pazienti che vogliono curare il mal di schiena o i disturbi dell’apparato neuro muscolo scheletrico limitando al massimo i farmaci o per evitare operazioni chirurgiche. Sono i dottori chiropratici. Ma guai a confonderli con i sedicenti e improvvisati protagonisti di video virali, che, complici i social media, fanno scricchiolare le articolazioni in rocambolesche quanto improbabili sedute spaccaossa.
La figura del chiropratico in Italia è balzata agli onori delle cronache anche perché nelle ultime olimpiadi i successi di atleti come Marcell Jacobs sono stati coadiuvati da esperti sanitari tra cui, appunto, il dottore chiropratico. Negli USA sono circa 70 mila, mentre in Italia i professionisti abilitati a questa professione, cioè laureati con un percorso di studi minimo di 5 anni sono meno di un migliaio in tutto.
Come funziona la prima visita dal dottore chiropratico? Sempre più spesso la collaborazione tra i medici e chiropratici, che in Italia hanno festeggiato i cinquant’anni di attività tramite la loro associazione, fa si che si stia creando un rapporto sempre più stretto tra medici ortopedici e neurologi, fisiatri e fisioterapisti che lavorano in sinergia nella ricerca di un equilibrio del benessere del paziente.
"Nella chiropratica è fondamentale considerare l’organismo nel suo complesso, non il sintomo isolato – spiega John Williams, presidente dell’Associazione Italiana Chiropratici – Per questo motivo, di fronte a un nuovo paziente è fondamentale un’anamnesi molto dettagliata, annotando i problemi fisici lamentati in passato, i traumi subiti negli anni, gli eventuali interventi chirurgici e lo stile di vita, cercando di capire quando è iniziato il problema specifico che ha spinto il soggetto a farsi visitare. In sintesi, – continua John Williams – si raccolgono tutte le informazioni su tutti i possibili fattori fisici e psicologici che possono aver determinato il suo attuale stato di salute, pensando sempre all’organismo come a un tutt’uno. Se per esempio ho di fronte un soggetto che soffre di cervicale, è possibile che abbia problemi anche in altre parti della colonna vertebrale. Con la diagnosi inizia un percorso terapeutico, che prevede sia la manipolazione da parte del chiropratico, sia un programma di modificazione degli stili di vita scorretti".
Solo dopo quest’esame obiettivo, corredato da radiografie, esami di laboratorio e altre procedure diagnostiche richieste in collaborazione con il medico di famiglia e identificate le concause del disturbo, il chiropratico imposterà l’iter terapeutico che può includere la manipolazione delle vertebre che presentano movimenti anomali o funzionalità alterate.
Come scegliere un chiropratico? È fondamentale la formazione universitaria. Un aggiustamento chiropratico richiede grandi abilità di palpazione e manualità adeguatamente acquisita a seguito di un lungo e rigoroso training in modo che una precisa e delicata manovra possa essere eseguita per raggiungere con efficacia gli obiettivi prefissati in piena sicurezza.
Ecco perché l’Associazione Italiana Chiropratici aggiorna e pubblica ogni anno l’elenco degli associati che lavorano in Italia e che rispettano i requisiti di laurea in linea con i severi standard sulla formazione Chiropratica nel mondo, che l’Oms riconosce tra le professioni sanitarie di grado primario.