Cammina, vivi e amati: pillole di ottimismo per ripartire un passo alla volta
La storia di Serena: «Anche le matite spezzate possono colorare ancora»
La vita sa essere molto imprevedibile: una certezza contro cui ci scontriamo ogni giorno, con i nostri tentativi – a volte riusciti, a volte fallimentari – di controllarla e trasformare ciò che è, per definizione, una strada accidentata e impervia in un percorso semplice e sicuro. Nel 2018 Serena Banzato – psicologa, atleta e mamma di un bambino di 3 anni – sta percorrendo il cammino di Santiago insieme alla compagna Laura. In Galizia, a sole due tappe dalla realizzazione di un sogno a lungo accarezzato, viene colpita da una fascite necrotizzante: una rara infezione batterica, scaturita da una banale vescica sul tallone. Serena si trova così a un passo dalla morte: l’infezione sta divorando rapidamente il suo corpo e il solo modo per fermarla è un’operazione molto rischiosa, in cui può rischiare di morire o, nella più rosea delle ipotesi, subire l’amputazione di una gamba e non tornare mai più a camminare.
L’intervento ha un buon esito, ma l’incubo non è certo finito: Banzato subirà, infatti, altri 13 interventi. Un vero e proprio calvario, al termine del quale i medici la definiscono, in termini tecnici, una persona “amputata con arto“. La gamba è ancora lì, insomma, ma è, di fatto, inservibile. La giovane donna però non si abbatte e, un passo alla volta, impara ad accettare, con gratitudine, ciò che non si può cambiare, a dare un senso alle sue cicatrici e alla sofferenza patita. Oggi Banzato è una psicoterapeuta affermata, con specializzazioni in ambito sportivo e per la cura di particolari traumi, è tornata a gareggiare prima sulla sedia a rotelle e poi come atleta paralimpica, conquistando importanti riconoscimenti. Soprattutto, è una “guerriera dell’amore“, come lei stessa si definisce nel libro, edito da Piemme, nel quale racconta il suo cammino, in senso fisico e metaforico. Intitolato “Cammina, vivi, amati. Pillole per ripartire un passo alla volta” (Edizioni Piemme), il libro di Banzato è una testimonianza autentica e appassionante, ma soprattutto è la conferma che le seconde occasioni esistono e che «le matite, anche se spezzate, possono colorare ancora».