Bambine in spiaggia, la ginecologa: “Aumenta il rischio di infiammazioni”

Il vademecum di Maria Chiara Lucchetti, ginecologa pediatrica dell'ospedale Bambino Gesù di Roma

di REDAZIONE -
16 luglio 2024
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Mare, sabbia e igiene intima delle piccoline e delle adolescenti: sono temi delicati per le mamme, soprattutto quando arrivano i primi cicli mestruali. Ma anche per le bambine: pannolino, primi bagnetti e giochi con la sabbia possono essere rischiosi per infiammazioni e vaginiti.

 

“Non ci sono regole precise per prevenirle – spiega Maria Chiara Lucchetti, ginecologa pediatrica dell’ospedale Bambino Gesù di Roma – ma in genere raccomando di seguire le comuni indicazioni di buon senso. È chiaro che un contatto prolungato con agenti patogeni, che in estate si esaltano per effetto dell’umidità e del sudore, incrementa il rischio di irritazioni intime”.

 

In estate aumenta il rischio

 

“È scontato – prosegue l’esperta – che qualsiasi bambino che entri in contatto con l’acqua della piscina e del mare non puliti, potenzialmente incontra dei germi, ma questi possono essere enfatizzati dall’azione del contatto prolungato con il costumino bagnato e dalla sabbia. Se aggiungiamo condizioni di base preesistenti, quali eczemi, psoriasi e dermatiti atopiche, i germi possono ancora più facilmente trovare modo di persistere nella cute e nelle mucose, provocando vere e proprie infezioni oltre alle comuni irritazioni”.

 

“Senza arrivare a demonizzare bagni di mare o in piscina e contatti con la sabbia, è sufficiente avere l’accortezza di effettuare dei risciacqui frequenti con acqua semplice e indossare indumenti asciutti. A fine giornata, tornati a casa, fare il bidè con acqua e bicarbonato, evitando miscele di saponi aggressivi, è un altro buon sistema per riportare la normalità a livello dei genitali”.

 

Meglio senza costume in spiaggia

 

Il ‘totale nude’ in spiaggia è meglio costumino bagnato. Lo dice l’esperta. “Noi ci stupiamo perché all’estero, e sempre più spesso anche da noi, i bimbi in spiaggia non portano il costumino – specifica Lucchetti –: potrebbe rappresentare un’opzione migliore rispetto a mantenere per l’intera giornata il costumino bagnato e pieno di sabbia a contatto con i genitali”.

 

“Tra maschietti e femminucce, queste ultime sono sicuramente più a rischio – continua la dottoressa – e ciò è dovuto alla conformazione dei genitali e al fatto che le bimbe, prima dell’adolescenza, non presentano una barriera costituita dalla peluria e dal muco, che svolgono un’azione protettiva isolante. Per creare una difesa artificiale nelle bimbe potrebbe essere applicato un leggero strato di olio di mandorla che può fungere da barriera protettiva ‘al pari o quasi’ del muco naturale”.

 

Evitare allarmismi

 

Occorre però evitare di creare eccessivo allarmismo: “Per tranquillizzare le mamme, posso dire che il 75% circa delle vaginiti nelle bambine sono aspecifiche e più che di infezioni parliamo di infiammazioni, che si curano senza antibiotici e richiedono solo di riportare alla normalità i comuni meccanismi di difesa. Per questo consigliamo di evitare detergenti troppo aggressivi e indumenti di materiali sintetici che impediscono una corretta traspirazione, meglio usare il cotone. Uno stratagemma che mi sento di condividere è quello di far cucire all’interno del costumino un tassellino di cotone. Per lo stesso motivo no a pantaloncini troppo stretti che possono irritare e mantenere umidità”, dichiara la ginecologa pediatrica.