Bagni di sabbia, terapia della salute. Un rimedio antico che cura il corpo

L’arenoterapia è un trattamento efficace per molte patologie. Dall’artrosi alle infiammazioni o allergie e malattie della pelle

di MARINA SANTIN
16 settembre 2024

Nei decenni passati, i bagni di sabbia erano un fenomeno frequente. Poi, la psammatoterapia o arenoterapia, questo il nome scientifico, è scomparsa per tornare nuovamente alla ribalta negli ultimi tempi come terapia per prepararsi all’arrivo dell’autunno e per prevenire e contrastare i disturbi tipici della stagione invernale, reumatismi e artrosi in primis. In realtà, la psammatoterapia ha origini antichissime, se ne trova traccia già ai tempi di Greci e Romani. A quei tempi, però, l’importante era il calore, che veniva utilizzato per curare i reumatismi.

 

Le sabbiature oggi sono una terapia “multifunzionale” che unisce l’effetto benefico del calore, dei sali minerali racchiusi nei granelli di sabbia e della talassoterapia. Non è più una cura “fai da te”, ma viene effettuata in stazioni termali o in stabilimenti specializzati. La sabbia di ogni luogo ha proprietà diverse, dovute ai sali disciolti nei mari che si trovano nella zona. Quelli italiani, ad esempio, sono ricchi di magnesio, potassio, iodio, cloro e calcio, che penetrano nell’organismo per osmosi. Sono comunque poche le sabbie che possono essere usate a scopo terapeutico, perché devono possedere una specifica composizione chimico-fisica per assicurare una corretta cessione del calore e un riscaldamento ottimale (50°-60°).

 

I centri italiani più noti si trovano a Grado e a Ischia, dove, oltre ai bagni di sabbia, è possibile avvalersi anche di trattamenti di talassoterapia. La sabbiatura è indicata per diverse patologie: artrosi e reumatismi; fratture, lussazioni e distorsioni; malattie della pelle e allergiche; infiammazioni respiratorie; osteoporosi e addirittura obesità. È, invece, controindicata, per cardiopatici, ipertesi e ipotesi; i bambini molto piccoli, le donne in gravidanza, i diabetici, gli anemici, e chi ha riportato ferite non ancora rimarginate, chi soffre di vene varicose, o è nefropatico. Prima del trattamento, è sempre necessario sottoporsi a visita medica con elettrocardiogramma che può essere effettuata nei centri stessi.

 

Come si effettua una seduta. Dopo una doccia di acqua marina ed essersi esposti al sole per preparare il corpo, ci si immerge in una buca profonda 20-30 centimetri e ricoperti, ad eccezione di testa e collo, con uno strato di sette cm di sabbia tra i 48° ed i 60°. La sabbiatura dura dai 10 ai 20 minuti e va ripetuta per 15 sedute consecutive. Viene effettuata normalmente tra le 11 del mattino e le 16, quando il sole è più forte e il beneficio maggiore. Seguono poi una fase di reazione – dove si è coperti da lenzuola per sudare abbondantemente – e una di recupero, fatta di docce e rilassamento psico-fisico, sempre sotto la supervisione di un esperto.