Allergie autunnali, donne e bambini colpiti dal cambiamento climatico: “Si allunga la stagione del polline”

Nel mirino anche il cromosoma X, i medici: “La popolazione femminile più esposta a malattie autoimmuni e allergiche”. Entro il 2050, il 50% delle persone nel mondo diventerà allergica

di MARINA SANTIN BATTIALA
27 ottobre 2024
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Bambini esposti alle allergie dovuti al cambiamento climatico

Dici allergie stagionali e subito pensi a fiori, polline, primavera. Ma non è sempre così. Il cambiamento climatico moltiplica la possibilità di soffrirne anche in altri periodi dell’anno. La rifioritura di alcune piante, frutto del caldo anomalo e delle temperature ancora miti, fa sì che le allergie non siano più solo primaverili ma, sempre più spesso, anche autunnali.

Un fenomeno che colpisce un numero sempre crescente di adulti – a oggi, in Italia, circa 12 milioni di persone soffrono di allergie respiratorie e si prevede che, entro il 2050, oltre il 50% della popolazione mondiale ne sarà colpita – e assume un particolare rilievo nei bambini poiché va ad aggiungersi alla maggiore circolazione dei virus dovuta al rientro a scuola e all’arrivo delle giornate più fredde e umide.

Gli allergologi: “Si allunga la stagione del polline”

Nei giorni scorsi, nell’ambito del Congresso Nazionale 2024 Aaiito (Associazione Allergologi Immunologi Italiani Territoriali e Ospedalieri) tenutosi a Napoli, Lorenzo Cecchi, presidente Aaiito, ha infatti sottolineato che "il riscaldamento globale e l'inquinamento atmosferico stanno allungando e alterando la stagione pollinica aumentandone durata e intensità, con conseguente aumento dei casi di allergie respiratorie. Il sistema sanitario deve dunque essere pronto a gestire questi cambiamenti, promuovendo una maggiore consapevolezza tra i pazienti e garantendo un accesso omogeneo alle cure in tutto il territorio nazionale".

Bambini, sono i più colpiti

Soprattutto nei bambini, perchè le allergie autunnali e le infezioni virali vanno a sovrapporsi dando vita a "quadri in cui è difficile distinguere il tipo di patologia”. Anche il periodo di transizione dall'infanzia all'età adulta, è una fase critica per chi soffre di allergie. Il passaggio dall'assistenza pediatrica a quella per adulti, sottolinea Lorenzo Cecchi, “rappresenta un momento delicato per i pazienti con malattie allergiche croniche, come l'asma e la dermatite atopica.

Si stima che circa il 2,5% dei bambini soffra di asma grave e, senza un'adeguata continuità terapeutica, il rischio di complicanze aumenta considerevolmente. La transizione tra le cure pediatriche e quelle per adulti è una fase delicata, perché molti adolescenti smettono di seguire le terapie, con gravi conseguenze sulla gestione delle loro malattie croniche. Assicurare una continuità terapeutica è fondamentale per evitare complicanze".

Tra i temi del Congresso anche il legame tra allergie e differenze biologiche tra maschi e femmine. Le differenze genetiche, ormonali e cromosomiche tra i due generi influenzano significativamente il sistema immunitario. In particolare, il cromosoma X, che contiene numerosi geni coinvolti nella regolazione immunitaria, svolge un ruolo cruciale. “Nelle donne- spiega Cecchi - la presenza di due cromosomi X, comporta una maggiore predisposizione a malattie autoimmuni e allergiche, mentre negli uomini la presenza di un solo cromosoma X sembra avere un effetto protettivo".