Alberi antismog, i benefici delle aree verdi nelle città
Con una buona qualità dell’aria migliora anche l’umore
La presenza di aree verdi nelle città dovrebbe essere prioritaria quando si decide dove andare ad abitare. Gli alberi sono infatti dei preziosi alleati antismog, preziosi per una scelta abitativa tanto quanto le opportunità di lavoro o la presenza di servizi in una determinata area urbana. Tanto più “green” sarà il luogo dove si sceglie di vivere, maggiori saranno i benefici per la propria salute e, evidentemente, anche per il pianeta Terra in generale.
Alberi anti-inquinamento
Un elemento da non sottovalutare è infatti legato alla capacità degli alberi di diminuire anche l’inquinamento acustico e idrico. Agendo come barriere fisiche, le piante attutiscono i rumori fastidiosi e filtrano le acque piovane migliorando così la qualità dell’acqua contenuta nei corsi locali. Inoltre, come sottolineato anche dagli analisti del World Economic Forum, le persone che vivono in città con una copertura arborea significativa possiedono un sistema immunitario più solido: sembra infatti che gli elementi biochimici rilasciati dagli alberi vantino proprietà antibiotiche, antifungine e antireumatiche.
Meno CO2
Il processo della fotosintesi permette ai vegetali di assorbire l’anidride carbonica presente nell’aria che si respira (e che, accumulandosi, contribuisce all’effetto serra e dunque al riscaldamento globale) rilasciando al contempo ossigeno. Nell’aria c’è poi un altro fattore di rischio per la salute umana che le piante riescono ad assorbire: si tratta delle cosiddette polveri sottili (anche chiamati (PM10 e PM2.5) che sono tra i principali responsabili di problemi respiratori e cardiovascolari. Da diverso tempo è ormai ampiamente dimostrato che un singolo albero possa assorbire fino a 20 kg di particolato all’anno. Gli esperti dell’OMS, a proposito, hanno sottolineato che “Il 99% della popolazione mondiale respira aria che supera i limiti delle linee guida dell’OMS e che contiene alti livelli di agenti inquinanti”. Piantare un maggior numero di alberi va dunque a tamponare, per quanto possibile, questo tipo di problematica.
Regolazione termica
Chi si ritrova a vivere nelle grandi città in estate senza un condizionatore sa benissimo quanto le temperature a volte possano alzarsi fino a raggiungere livelli insostenibili. In alcuni casi, il calore eccessivo può creare problemi seri all’organismo, specialmente per gli anziani. Gli alberi aumentano la quantità di aree ombreggiate, diminuiscono l’umidità totale nell’ambiente, e contribuiscono al raffreddamento dell’aria tramite evapotraspirazione (vale a dire la quantità effettiva di acqua che traspira dalle foglie quando si presentano determinate condizioni di temperatura). Basti pensare, a proposito, che le superfici ombreggiate possono essere più fresche di quelle non ombreggiate di 11-25°C, e l’evapotraspirazione può ridurre le temperature di 5-10°C.
Con delle zone urbane più fresche la popolazione sarà meno portata ad affidarsi al sollievo dei condizionatori, risparmiando in bolletta e, in generale, minimizzando il proprio impatto ambientale. Migliorando il microclima nelle città, un singolo albero, entro cinque anni dalla piantumazione, può portare a un risparmio energetico del 3% per una famiglia, e del 12% entro 15 anni. Moltiplicato per milioni di famiglie, risparmi energetici di tale entità si rifletteranno in una riduzione del consumo energetico complessivo e delle relative emissioni di gas serra.
Temperature più miti e un maggior numero di aree verdi, infine, spingono gli individui ad uscire di casa e a fare attività sportiva, con benefici indubbi sulla loro salute cardiocircolatoria e sul sistema muscolo-scheletrico.