Addio jet lag: cosa dicono i viaggiatori esperti che lo affrontano con frequenza

Chi meglio dei passeggeri che viaggiano spesso per lavoro può fornire supporto ai novizi? Ecco i loro spunti per un arrivo senza stress

di Redazione Salus
7 ottobre 2024
Stock photo showing airport lounge with an attractive, redheaded female traveller in airport waiting area sitting on a seat in a row of chairs whilst listening to music on wireless headphones. * Not AI modified *

Lo sanno bene tutti quelli che, prima o poi, hanno dovuto affrontare un lungo volo intercontinentale: una volta giunti a destinazione sarà necessario avere a che a fare per qualche ora (o giorno) con il jet lag, quell’antipatico fenomeno che richiede al corpo umano di adattarsi a un fuso orario spesso agli antipodi. Ma niente stress: con poche semplici accortezze è possibile recuperare le energie perdute. E lo sa bene chi per lavoro è costretto a frequenti spostamenti di questo tipo.

Il jet lag

Si sta parlando nello specifico del risultato dello sfasamento tra il fuso orario di partenza e quello di arrivo, a cui l’orologio biologico umano fatica ad adattarsi. Sovente capita infatti di arrivare in un Paese dopo aver “rincorso il sole”: così la giornata ricomincia quasi da capo, mentre il corpo avrebbe in realtà già necessità di un lungo riposo notturno.

 

C’è chi questa problematica la deve gestire con una certa frequenza, per di più per motivi professionali. A ogni modo, i viaggiatori frequenti, soprattutto quelli business, hanno sviluppato strategie efficaci per ridurre al minimo gli effetti del jet lag e godersi al meglio la destinazione. Travel Waits, a proposito, ha avuto l’occasione di intervistare alcuni di questi soggetti: ecco i loro consigli più nel dettaglio.

Affrontare la giornata

 

Una volta arrivati, soprattutto se il volo è stato lungo e se è mattina, si potrebbe facilmente cadere nella tentazione di buttarsi tra le braccia di Morfeo concedendosi un riposino riparatore. Ma si tratta di un errore piuttosto grossolano. Con un comportamento simile, infatti, non si riuscirà a resettare il proprio ritmo interno e, con il passare delle ore, si percepirà ancora una fortissima stanchezza residua, ma anche eventuali altri sintomi come il mal di testa. Meglio dunque fare un piccolo sforzo iniziale i cui effetti positivi si faranno presto sentire.

 

Una delle strategie più efficaci in questo senso è iniziare ad adattarsi al fuso orario di destinazione già durante il volo. Se si arriva in una città in cui è mattina, meglio evitare di dormire durante il viaggio. In alternativa, se si arriva in serata, cercare di riposare in volo può facilitare l’adattamento. Molti viaggiatori suggeriscono di impostare l’orologio sul fuso orario della destinazione appena si sale a bordo, così da abituarsi mentalmente al nuovo ritmo.

 

Attenzione al cibo

 

Un altro consiglio frequente riguarda l’alimentazione: cibi pesanti, stimolanti (come il caffè o il tè) o bevande alcoliche possono aumentare la sensazione di affaticamento e rallentare l’adattamento. Meglio optare per pasti leggeri e idratarsi costantemente con acqua.

 

Esporsi alla luce

La luce solare è uno dei fattori più potenti in assoluto per regolare l’orologio biologico. I viaggiatori esperti consigliano di trascorrere il più tempo possibile all’aperto durante il primo giorno di arrivo, ovviamente meteo permettendo. La luce naturale aiuta a sincronizzare il corpo con il nuovo ciclo giorno-notte e può ridurre la sensazione di stanchezza.

 

Gli integratori

Nulla vieta, infine, di affidarsi anche a rimedi come la melatonina per facilitare l’adattamento ai nuovi orari. Com’è noto, si tratta dell’ormone che regola il ciclo sonno-veglia e può aiutare il corpo a sincronizzarsi con il nuovo fuso orario di destinazione. Attenzione: prima di assumerla (così come nel caso di qualunque altro integratore) si consiglia caldamente di chiedere un parere medico.