Roma, 11 marzo 2020 - Il capo della protezione civile Angelo Borrelli, nell'ambito della conferenza stampa odierna ha risposto a una domanda in merito all'autocertificazione - documento necessario per i cittadini di tutta Italia che intendono effettuare spostamenti per "comprovate esigenze" - che va esibita e portata con sè "anche se si va a piedi". In seguito alle misure estese a tutt'Italia, emanate dal Governo dal 10 marzo 2020, al fine di contenere i contagi da Covid-19, Borrelli ha puntualizzato: "Il consiglio è sempre lo stesso, uscire per lo stretto necessario e indispensabile e anche chi esce a piedi deve portare l'autocertificazione".
FOCUS / Ecco chi trasgredisce. E cosa rischia
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"Comprovate esigenze"
Il capo della Protezione civile ha ricordato: "Quanto alle singole casistiche abbiamo emanato delle Faq sul sito #iorestoacasa che chiariscono anche questi aspetti". La pagina del Governo dedicata alla spiegazione di queste misure restrittive spiega: "È sempre possibile uscire per andare al lavoro, anche se è consigliato lavorare a distanza, ove possibile, o prendere ferie o congedi. “Comprovate esigenze” significa che si deve essere in grado di dimostrare che si sta andando (o tornando) al lavoro, anche tramite l’autodichiarazione vincolante o con ogni altro mezzo di prova , la cui non veridicità costituisce reato. Sarà cura poi delle Autorità verificare la veridicità della dichiarazione resa con l’adozione delle conseguenti sanzioni in caso di false dichiarazioni". Le comprovate esigenze possono riguardare anche motivi personali e di salute, anche in quel caso dimostrabili.
All'aperto
Sempre all'interno della pagina governativa dedicata al domande e risposte circa le nuove misure in vigore, si rende noto che: "L'attività motoria all’aperto è consentita purché non in gruppo". Come ha chiarito però stasera Borelli, anche uscendo a piedi all'aria aperta, è fondamentale esibire l'autocertificazione.
I controlli e conseguenze penali
In presenza di regole uniformi sull’intero territorio nazionale, non ci saranno posti di blocco fissi per impedire alle persone di muoversi. La Polizia municipale e le forze di polizia, nell’ambito della loro ordinaria attività di controllo del territorio, vigileranno sull’osservanza delle regole. Il Viminale ha chiarito: "La sanzione per chi viola le limitazioni agli spostamenti è quella prevista in via generale dall’articolo 650 del codice penale (inosservanza di un provvedimento di un’autorità: pena prevista arresto fino a tre mesi o l’ammenda fino 206 euro) salvo che non si possa configurare un’ipotesi più grave quale quella prevista dall’articolo 452 del Codice penale (delitti colposi contro la salute pubblica che persegue tutte le condotte idonee a produrre un pericolo per la salute pubblica). Si rbadisce infatti che le persone risultate positive al Covid-19 e sottoposte a quarantena non possono in nessun modo e per nessuna ragione circolare. In presenza di sintomi sospetti, come tosse e febbre sopra i 37,5, è fondamentale non recarsi al Pronto Soccorso ma contattare il proprio medico e seguire le direttive. Fondamentale anche in quel caso l'isolamento.