Tiglio e melissa, sogni d’oro e niente fame
Non dimentichiamo biancospino, lavanda e rodiola: così la fitoterapia combatte insonnia a nervosismo
«Andavo a letto presto la sera», mitica frase di Noodles (Bob de Niro) nel film ’C’era una volta in America’, come risposta al suo compagno di infanzia che gli chiedeva cosa avesse fatto in tutti gli anni in cui non si erano più visti. Frase a dire il vero tratta dalla Recherche di Marcel Proust («Longtemps, je me suis couché de bonne heure»); l’ormai anziano Noodles con poche battute voleva comunicare ai suoi ex compagni che ormai aveva optato per una vita serena lontana dallo stress e dal crimine, vita serena il cui cardine era il buon riposo notturno. E veniamo a noi.
Per un sonno sano è importante non fare tardi la sera: le otto ore di sonno infatti dalle 23 alle 7 sono molto migliori delle stesse ore fatte però dalle tre del mattino fino alle 11. Solo nel primo caso è un buon sonno che ci lascerà freschi e riposati per tutto il giorno. Comunque c’è da dire che del sonno si sa ancora troppo poco. Nessuno infatti ci ha ancora spiegato del perché la mamma si svegli al pianto del suo bambino e non per una caterva di pentole che casca in cucina. Fare le ore piccole, invece, crea un sonno disritmico e poco funzionale.
Le fasi del sonno sono 5: quella iniziale è la più delicata soprattutto per i soggetti ansiosi; chi porta a letto con sé inquietudini, ansia e stress, si addormenterà male, e questo comprometterà le fasi successive, soprattutto la fase 4 detta anche del sonno profondo. Per chi inoltre fa le ore piccole questa fase capiterà al mattino e potrà essere disturbata da luce o rumori esterni ad esempio del traffico. Quali sono i rimedi per una fastidiosa insonnia?
Il primo e, a mio avviso, il più importante, è una tecnica yoga praticata anche dai Navy Seals nei momenti di stress e pericolo: una corretta respirazione. Primo step inspirare contando fino a otto; secondo step respiro fermo per 4 secondi, terzo step espirare lentissimamente contando fino a 16. Risultato: il corpo si rilassa, i muscoli facciali si distendono, un buon sonno arriva facilmente (e se arriva ai Navy Seals figuriamoci a noi mortali). In ogni caso chi dorme male può affidarsi serenamente a tanti prodotti vegetali: in primis il tiglio, poi il biancospino e quindi la meravigliosa lavanda, vero esempio di polifunzionalità visto che oltre a sedare l’ansia combatte anche i virus raffreddativi. Spesso però l’insonnia è associata a stanchezza eccessiva e depressione: utile allora rivolgersi a piante medicinali adattogene, le cui proprietà cioè si adattano ai disturbi del soggetto. La regina di queste piante è la rodiola, che fra i tanti meriti ha anche quello di abbassare la colesterolemia, vero esempio di pianta polifunzionale.
Paradossalmente tutte queste erbe citate hanno anche un altro grande merito: quello di spezzare la fame nervosa, che consiste nella continua voglia di mangiucchiare, con danni enormi a chi sta seguendo un percorso dimagrante. Le prime vittime di questa fame ansiosa sono le persone che cucinano: preparare un fritto o dei salumi senza ’assaggini’ è complicatissimo. E qui la fitoterapia può fare molto: tiglio e biancospino (ancora), e melissa assunti come tisane riescono a sedare la fame ansiosa facilitando il percorso dietologico. Altra tisana spezzafame è quella con frutti di bosco essiccati; un decotto di mirtilli, lamponi, more crea un grande senso di sazietà spezzando quindi notevolmente la voglia di mangiare, il tutto con una marcia in più: sono ricchissime di acido ellagico molecola utile per la profilassi di tanti tipi di tumore.