Restrizione calorica, gli effetti: muscoli tonici e longevità

Uno studio del National Institute on Aging dimostra il nesso tra dieta e invecchiamento

di Redazione Salus
14 novembre 2023

Basta una riduzione dell’apporto calorico del 12% per tonificare e irrobustire i muscoli. Questo il risultato di uno studio coordinato dal National Institute on Aging americano e pubblicato sulla rivista Aging Cell.

 

La restrizione calorica è un accorgimento che lascia il segno. Consumare deliberatamente una quota lievemente inferiore di calorie rispetto al consueto apporto calorico giornaliero medio, senza che sia compromesso l’apporto di componenti essenziali per l’organismo come vitamine e sali minerali, produce effetti misurabili sulla corporatura, influenza la longevità e può ritardare i segni dell’invecchiamento. Dunque un piccolo sacrificio potrebbe aiutare a rivitalizzare e rafforzare i muscoli. 

 

Peso

I ricercatori hanno esaminato gli effetti su un gruppo di volontari che hanno preso parte a uno studio biennale. L’obiettivo era ridurre l’apporto calorico giornaliero del 25%, ma il massimo che il gruppo è riuscito a raggiungere, nel corso dei 24 mesi di sperimentazione, è stata una riduzione del 12%. Nonostante ciò, questo cambiamento è stato sufficiente per comportare una perdita di peso del 10,4% e miglioramenti sul profilo cardio-metabolico e su quello cardiovascolare. 

 

Forza muscolare

Riguardo al dimagrimento che è stato osservato, una delle ricerche condotte in tale ambito, in particolare, ha rivelato che gli individui in restrizione calorica hanno perso massa muscolare e in media 9 chili di peso durante il primo anno. Hanno poi mantenuto stabile il peso nel secondo anno. Tuttavia, nonostante l’iniziale perdita di massa muscolare, i partecipanti alla restrizione calorica non hanno perso forza muscolare specifica, che misura la capacità di un muscolo di generare forza in rapporto alla sua dimensione o alla sua massa.

 

Più energia 

Il coordinatore dello studio è l’italiano Luigi Ferrucci, direttore Scientifico del National Institute on Aging. Ha dichiarato: “Una riduzione del 12% dell’apporto calorico è relativamente modesta. Questo tipo di leggera diminuzione dell’introito calorico – ha dichiarato – è fattibile e può avere un impatto significativo sulla salute”. I ricercatori hanno anche evidenziato che la riduzione dell’apporto calorico ha aumentato l’espressione dei geni che producono energia e che sono responsabili del metabolismo. 

 

Meno infiammazioni 

Parallelamente, in coloro che hanno mangiato meno del solito, riducendo le calorie ingerite a tavola, ogni giorno, è calata l’espressività dei geni legati ai processi infiammatori. Questi ultimi sono responsabili della produzione di proteine e molecole che favoriscono o regolano le flogosi nell’organismo. Gli stati infiammatori sono parte del sistema di difesa naturale del corpo e si verificano in risposta a lesioni, infezioni o altre minacce per la salute. Ha concluso Ferrucci: “Poiché l’infiammazione e l’invecchiamento sono strettamente collegati, la restrizione calorica rappresenta un approccio potente per prevenire lo stato pro-infiammatorio che si sviluppa in molte persone anziane”.