Insulina, la cannella abbassa il picco glicemico

Basterebbero anche solo due cucchiaini al giorno per ridurre il rischio diabete nei soggetti predisposti

di Redazione Salus
4 aprile 2024
Organic Raw Brown Cinnamon

La cannella è una spezia molto versatile che possiamo usare in svariate preparazioni, sia dolci sia salate. Secondo alcuni recenti studi portati a termine da un gruppo di ricercatori dell’Università della California sembra inoltre che questo alimento possa aiutarci concretamente a limitare il rischio di sviluppare il diabete di tipo 2.

Il team di lavoro che ha lavorato alla ricerca ha pubblicato i risultati in un articolo apparso sull’American Journal of Clinical Nutrition, dove in realtà ci si è voluti concentrare anche sul tema dell’obesità, che com’è noto è strettamente legata al diabete.

 

Lo studio

L’analisi si è focalizzata su un campione di 18 partecipanti con età media di 51 anni che presentavano obesità e pre-diabete. Dopo aver seguito una dieta a basso contenuto di polifenoli e fibre per un totale di due settimane, ad alcuni di questi soggetti selezionati casualmente è stato richiesto di assumere cannella (4 grammi) o un placebo per 4 settimane; successivamente ad un periodo di washout di 2 settimane è stato inoltre richiesto loro di passare al tipo opposto di somministrazione.

Gli esperti che hanno condotto l’analisi hanno evidenziato alcuni limiti del loro lavoro. Ad esempio, lo studio ha preso in considerazione solo individui con obesità o pre-diabete: ciò significa che i suoi risultati non potrebbero necessariamente valere allo stesso modo per chi presenta minori di livelli di intolleranza al glucosio o di insulino resistenza. Ad ogni modo, gli autori hanno anche sottolineato che: “Il campione relativamente ridotto ha fornito un sufficiente potere statistico per rilevare una differenza significativa tra gli interventi a base di cannella e placebo in quasi 700 giorni di osservazioni ripetute nello studio clinico in crossover”.

 

I risultati

Grazie alle rilevazioni portate a termine nel corso di un lungo follow-up, è stato possibile dimostrare che, rispetto al placebo, le concentrazioni di glucosio nell’arco di 24 ore erano risultate significativamente più basse quando ai soggetti coinvolti era stata somministrata la cannella. In sintesi, l’ingerimento di cannella ha comportato picchi di glucosio più bassi rispetto al placebo. Lo studio ha inoltre messo in luce come non si fossero dimostrate delle differenze significative tra i gruppi cannella/placebo rispetto ad eventuali sintomi digestivi (flatulenza, gonfiore, dolore addominale eccetera).

Alla luce di quanto evidenziato, dunque, emerge che la cannella (in quantità adeguate) può rappresentare un valido coadiuvante dei livelli di glucosio per le persone più a rischio di diabete.

 

Benefici della cannella

I vantaggi per la nostra salute legati all’assunzione della cannella non finiscono qui. Questo tipo di alimento (il cui nome scientifico è Cinnamomum verum) contiene importanti oli essenziali e altri preziosi elementi quali il cinnamato, la cinnamaldeide e l’acido cinnamico. Come precisa anche la National Library of Medicine, sono numerosi i benefici connessi al consumo moderato della spezia: tra gli altri, l’aggiunta di cannella alla propria dieta ci può aiutare “in un’ottica antiinfiammatoria, anticancro, antimicrobica e cardiovascolare”; gli esperti hanno inoltre messo in luce le sue proprietà benefiche “contro disturbi neurologici, come il morbo di Parkinson o ancora l’Alzheimer”. Si consiglia infine l’utilizzo della cannella per le sue preziose componenti antiossidanti, che com’è noto svolgono un ruolo fondamentale nella vita umana, fungendo da agenti protettivi per la nostra salute e dunque molto utili in un’ottica anti invecchiamento.

 

Controindicazioni

È altresì importante ricordare che, così come qualunque altro tipo di spezia, “anche la cannella è sconsigliata in certe condizioni”.

L’Istituto Superiore di Sanità, pur riconoscendone i benefici per quanto riguarda la digestione e il funzionamento dell’intestino, mette in guardia rispetto ad alcune sue possibili controindicazioni. La cannella infatti contiene anche cumarina, “una sostanza moderatamente tossica per fegato e reni”: di conseguenza “è importante evitare un utilizzo troppo elevato in caso di ridotta funzionalità epatica e renale”. In presenza di ulcere o infiammazioni dell’apparato gastrointestinale, inoltre, “è bene non assumerne perché potrebbe aumentare l’acidità gastrica”. Gli esperti precisano anche che “a dosaggi elevati, la cannella può stimolare le contrazioni uterine e come tale risulta controindicata in gravidanza”