Il brodo di pollo e l’arte di usare bene gli avanzi

Negli insegnamenti di Don Bosco anche linee guida nutrizionali ottime per la salute e per il portafoglio

di CIRO VESTITA
22 gennaio 2024

Nel 1815 nasce a Torino Giovanni Bosco personaggio straordinario per la sua morale, per la sua intelligenza, per la sua Santità. Negli anni bui del diciannovesimo secolo, Don Bosco ricuperò ad una vita onesta migliaia di ragazzini delle periferie torinesi, destinati diversamente a delinquere. Don Bosco capì che nessun insegnamento poteva valere se prima non vestiva e sfamava questi poveri fanciulli. Ogni bambino aveva quindi un paio di scarpe, un cappotto di orbace e soprattutto due pasti caldi al giorno. La sua parrocchia era quindi un mix fra un college inglese ed una mensa dei poveri. Al mattino questi bambini seguivano le lezioni, a tavola mangiavano cibi innovativi e risparmiati che solo un genio come don Bosco poteva inventare. I suoi collaboratori facevano il giro delle pescherie e macellerie del posto facendosi regalare tutto ciò che la ricca borghesia del tempo buttava via: ali e bargigli di pollo, testicoli di vitello, lingua, coratella. Venivano fuori piatti poveri ma estremamente nutrienti e soprattutto ricchi di antibiotici naturali. La pelle del pollo ad esempio è ricca di queste sostanze antinfettive così importanti, in un periodo buio come l’800 ove si moriva per tifo da pidocchi e violente dissenterie.

 

E quindi don Bosco fu un nutrizionista ante litteram: ad esempio sapeva benissimo che la minestra del giorno prima non andava mai buttata via (cosa che invece di norma accadeva nelle cucine dei nobili: i ricconi davano il cibo avanzato ai cani). Buttare via era un errore: studi recenti hanno dimostrato che una zuppa o una minestra avanzata e messa in un tegame di coccio per tutta la notte diventava un vero laboratorio chimico. Tanti ortaggi infatti cedono una miriade di benefiche molecole che durante la cottura non erano state estratte dai vegetali, in primis le Xantine delle carote e della cicoria: queste sostanze sono una panacea per la retina oculare, visto che la nutrono e la proteggono. Per non parlare di minerali rari quali zinco e selenio estratti soprattutto dal sedano e dalle rape.

 

Una vita quindi spesa a favore di questa infanzia abbandonata. Un comportamento che però non piaceva né a Cavour né ai Savoia, verso cui, peraltro, il sacerdote non aveva particolari timori reverenziali: un giorno comunicò al Re che aveva tristi premonizioni che annunciavano tempi bui per la corona se non si fosse cambiato registro. I regnanti infatti ambivano fortemente ad una legge che sopprimesse i conventi di clausura e allontanasse i mendicanti. I Savoia continuarono sulla loro strada ma le predizioni di Bosco si attuarono tutte: nel 1855, il 12 gennaio a 54 anni la regina madre Maria Teresa, pochi giorni dopo muore a 33 anni la regina Maria Adelaide; a febbraio muore Ferdinando duca di Genova, fratello del Re, e il 17 maggio a 4 mesi muore Vittorio Emanuele duca del Genovese, ultimogenito del Re. E infine nel luglio 1900 la terribile morte di Umberto I, assassinato a Monza dall’anarchico Gaetano Bresci.

 

Il metodo di questo meraviglioso sacerdote ebbe successo in tutto il mondo e fu esportato ovunque, soprattutto in Argentina. Furono così tolti dalla strada milioni di piccoli destinati diversamente alla povertà e alla delinquenza. A noi rimane, come lezione preziosa per tutti, un po’ del suo pauperismo nutrizionale, in primis il brodo di pollo, alimento nutraceutico adattissimo per contrastare le patologie raffreddative in arrivo e la minestra del giorno prima.