I piatti low-cost La tavola ’povera’ non delude mai

Tagli di carne meno pregiata, pesce azzurro, legumi e cereali: salvano la salute e il portafoglio

di CIRO VESTITA
17 settembre 2023

Si può mangiare bene spendendo poco? Per me sì. Cominciamo dalla carne: i migliori pezzi ‘low cost’ sono il cappello di prete, la scaramella, il geretto che costano esattamente la metà del nobile filetto, per non parlare degli ossibuchi, della lingua, delle ali di pollo, con cui i nostri vecchi preparavano splendidi bolliti a costo bassissimo. Alcuni di questi tagli sono tuttora presenti nei classici ‘carrelli di bollito’ dei ristoranti bolognesi che rispettano la tradizione.

 

L’utilizzo di queste carni ‘economiche’ aveva – ed ha ancora – anche un notevole risvolto salutistico. Infatti, se faccio bollire della carne la temperatura di cottura sarà gentile, appena cento gradi; cuocendo invece una bistecca alla brace si possono raggiungere anche temperature di 300 gradi, con la liberazione di sostanze poco simpatiche quali l’acroleina. Una menzione a parte merita il brodo di pollo. Le nostre nonne ce lo rifilavano tutte le volte che eravamo a letto con febbre e oggi la scienza dimostra perché era una buona medicina. Studi recenti hanno rilevato nella carne di pollo sostanze con proprietà antibiotiche, e il pollo, come ben sappiamo, costa molto meno del manzo.

 

E il pesce? I più richiesti sono i meno economici orate, spigole, tonni, pescespada, sarde ed alici invece costano molto meno, e hanno anche un altro vantaggio non indifferente. il pesce azzurro è quello più ricco in acidi omega tre, chiamati anche acidi salvacuore. Senza dimenticare che questi piccoli pesci hanno vita breve, per cui non hanno il tempo di accumulare mercurio (come può accadere con i tonni che vivono più di dieci anni). Acciughe ed alici quindi le mie preferite, anche per meriti storici. Il primo novembre 1755 Lisbona fu distrutta da un violento terremoto che rasò la città al suolo; gli abitanti terrorizzati si riversarono sulle spiagge per sfuggire al crollo delle loro case, e qui accadde la beffa. Poche ore dopo il terremoto ci fu uno spaventoso maremoto che uccise migliaia di persone. Iniziò per il Portogallo un terribile periodo di carestia: i campi inondati da acqua salata impiegarono anni per essere daccapo utilizzabili. A salvare i portoghesi fu l’umile acciuga, che sfamò per decenni questi disgraziati. Ciò fu possibile per l’alto valore energetico di questi preziosi pesci accompagnati dalle salicornie, verdure di mare ricchissime in sali minerali (il pescivendolo ce le regala spesso e noi ovviamente le buttiamo via perché ignoriamo il loro valore nutrizionale…).

 

A proposito di risparmio in tavola: è vero che l’acqua del rubinetto può essere più ricca di calcare, ma ricordiamo che noi non siamo lavatrici e il calcare altro non è che bicarbonato di calcio che può solo rafforzare le nostre ossa.

 

Ma i veri cibi risparmiosi (ed estremamente naturali) sono cereali e legumi; questi ultimi in particolare sono chiamati carne dei poveri, ma di povero hanno solo il prezzo. Sono ricchi in lignani fitoestrogeni naturali capaci di fare profilassi nei confronti di vari tipi di tumore. Non solo: le loro fibre ramazzano e portano via cellule strane che possono essere presenti nel nostro colon. Il loro costo è bassissimo con proprietà migliori, a mio avviso, di tanti cibi carne.