Grande Muraglia, il segreto del riso rubato ai cinesi

Un’opera maestosa costruita con un’amalgama di cereali che affamò per secoli migliaia di contadini

di CIRO VESTITA
19 agosto 2024
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I benefici del riso, tra mito e realtà. Secondo alcuni storici, Marco Polo in Cina non ci sarebbe mai stato. Il motivo? Semplice: l’avventuroso esploratore descrive, nel suo libro Il Milione, le tante meraviglie di quel mondo: «l’acqua che brucia» (ovvero il petrolio), la «stoffa che brilla» (la seta) e le «montagne colorate» del Parco di Danxiama, ma nessuna parola sulla più grande costruzione che l’uomo abbia mai realizzato sulla terra: la Grande Muraglia cinese, ciclopica struttura difensiva lunga ben 10mila chilometri iniziata nel 200 a.C. e terminata proprio nell’era di Marco Polo.

 

Impossibile che il giovane veneziano – inviato, a suo dire, come esattore negli angoli più sperduti dell’impero da Kublai Khan, fondatore del primo Impero cinese della Dinastia Yuan – non abbia avuto notizia di questa meraviglia. E, soprattutto, non abbia ascoltato il grido di dolore di milioni di contadini affamati da questa immensa opera. Questa muraglia ha infatti una caratteristica: la cementificazione dei mattoni veniva fatta con poltiglia di riso, un metodo che portò alla fame intere famiglie di agricoltori. Il riso era l’unico sostentamento del popolo cinese e lo fu per secoli a venire per tutto l’oriente. Altamente energetico, si narra che i Vietcong abbiano vinto la guerra contro gli Americani con due pugni di riso al giorno. Anche al giorno d’oggi il riso è un alimento altamente nutritivo, sia “brillato“ che integrale. Il riso brillato (o bianco) oltre a dare piatti paradisiaci è eccellente per tutte le forme di colite e gastrite. Mettere a riposo l’intestino mangiando solo riso bianco per un giorno vuol dire regolarizzare l’alvo, combattere (soprattutto negli anziani) le forme diarroiche ed eliminare la flatulenza, dando nel contempo molta energia. Il riso integrale si comporta all’opposto: è un vero toccasana contro la stipsi; mangiarlo vuol dire regolarizzare le funzioni intestinali.

 

Tubero ricco di principi nutritivi, proprio come il riso, è la più umile patata. Nei secoli passati, fossimo stati meno esigenti, forse al giorno d’oggi la storia avrebbe un’altra narrazione. Questo gustoso tubero arrivò in Europa dall’America post-colombiana e il suo successo fu immediato. Intere pianure coltivate a grano scomparvero per fare posto alla patata, e tutto per motivi bellici. Nelle mille guerre di quegli anni, la metodica più vile e diffusa era quella di bruciare le coltivazioni di questo cereale per affamare milioni di innocenti. Ma con la patata, che è un tubero sotterraneo, tutto questo non poteva più accadere. Non solo. Mentre per i soldati era facile rubare i cereali ammassati nei granai, le patate potevano benissimo essere nascoste sottoterra. Accadde così che intere nazioni destinarono i terreni a “monocultivar“ di patate. Ma le colture intensive sono anche soggette a malattie fungine e nel 1840 la peronospera distrusse milioni di ettari di patate in tutta Europa. Le conseguenti carestie furono terribili, soprattutto in Irlanda, che aveva più degli altri Paesi convertito la propria terra alla coltivazione di questo tubero. Iniziò quindi dall’Irlanda la più grande emigrazione di massa verso gli Stati Uniti d’America.

 

Fra i tanti emigranti, c’era anche il capostipite dei Kennedy, bisnonno del futuro presidente John Fitzgerald. Dal punto di vista nutrizionale, le patate sono un alimento prezioso: sono ricchissime di potassio, un minerale così utile in questo periodo di afa molto intensa, che ci fa sudare tanto provocando così la perdita di minerali importanti. Le patate sono inoltre molto utili per chi si mette a dieta: per avere le stesse calorie di 80 grammi di pasta, ci vogliono ben tre etti di patate.