Erbe che conciliano il buon riposo. Alla ricerca della serenità

Passiflora e agnocausto hanno buone proprietà calmanti senza effetti collaterali

di CIRO VESTITA
20 marzo 2022

“Lo Spirito è forte ma la carne è debole”; Matteo 26-41. Nulla di più vero. Nel 1117 insegna alla Sorbona di Parigi l’aitante frate Pietro Abelardo, un’autorità nel campo delle lettere. Il canonico di Notre Dame, Fulberto, gli affidò, per lezioni private, la nipote, la giovane Eloisa appena sedicenne. Purtroppo, ahimè, tra i due scoppiò la passione e la ragazzina rimase incinta. Scandalo immenso, i parenti della giovane allieva si infuriarono e una notte, i loro sicari penetrarono nella stanza di Abelardo e lo evirano. Eloisa viene reclusa nel convento di Argenteuil, Abelardo in quello di Saint Denis; ma il loro amore, benché separati, durò fino alla morte con un epistolario ricchissimo in delicate lettere di una dolcezza infinita. Pare che, dopo questo triste episodio, venisse imposto ai seminaristi del tempo un uso continuo di tisane calmanti a base di passiflora ed agnocasto.

 

Passiflora e agnocasto

La passiflora (Passion flower) probabilmente l’avete in giardino e non lo sapete: viene usata come pianta ornamentale. Si chiama così perché questo fiore descrive la passione di Cristo: si intravede infatti una corona e degli stimmi che assomigliano ai chiodi e alla corona di spine di nostro Signore. In agosto il piccolo frutto matura colorandosi di arancione (quindi ricchissimo di vitamina A); non lo mangia nessuno eppure è buonissimo e soprattutto ha una cospicua azione calmante senza nessun effetto collaterale. La varietà tropicale di questo frutto ha dimensione più grandi ed è di facile reperibilità nei supermercati. Dare una fettina di passiflora ad un anziano con un sonno difficile vuol dire non solo calmarlo ma anche dargli dei minerali importanti, quali il potassio, molecola così utile per noi vecchietti che soffriamo di crampi notturni.

 

Si può associare in caso di ansia da inquietudine l’agnocasto in infuso. Già il nome di questa pianta ci descrive le sue proprietà: agnello casto, pianta quindi utile a tutti i soggetti iperattivi. Ma la metodica calmante pret-a-porter, fu creata in Francia nel 1660 ai tempi del re Sole. La Corte di Luigi XIV era piena di nullafacenti cicisbei e assurde dame di compagnia che svenivano ad ogni foglia in movimento. Per evitare questi inconvenienti la Marchesa di Bouillon introdusse a corte l’Acqua antisterica, un alcolato prodotto nella antica erboristeria delle Suore Carmelitane Scalze di Parigi: bastava mettere sotto il naso delle dame svenute un fazzoletto intriso di questa lozione per farle riavere. Sembrava tutto una boutade ma la moderna fitochimica ha recentemente analizzato questo prodotto a base di melissa validandone il suo potere calmante ed energizzante.

 

Ricordo comunque che una ottima tecnica rilassante da eseguire alla sera per i soggetti insonni ed ansiosi è suggerita dall’Hata Yoga (la parte iniziale dello Yoga); consiste nel compiere, distesi su un tappetino, delle profonde e lente respirazioni che daranno immediatamente un senso di calma. È una tecnica di forte concentrazione e rilassamento dei muscoli tesi da sempre adottata dai Navy Seals (come si vede nel film American Sniper di Clint Eastwood) nei momenti di stress.

 

In infuso: tiglio e verbena fan la notte serena

Del sonno ancora non si è capito tutto. Nessuno infatti riesce ancora a spiegarci del perché la mamma la notte si svegli al pianto del neonato e non si svegli invece se una caterva di pentole cascano in cucina.

 

Le erbe medicali più adatte per un buon sonno sono essenzialmente tiglio e verbena: fare un infuso di queste piante medicinali alla sera vuol dire affrontare più sereni la notte da parte degli insonni.