Digiuno intermittente, tre modalità. Pro e contro

Mangiare poco a intervalli limitati può far perdere peso, come dimostra un nuovo studio americano. Ma resta fondamentale seguire uno stile di vita sano

30 giugno 2023
iStock-1263113267-min

Tra i metodi popolari per perdere peso negli ultimi tempi ha visto aumentare la sua popolarità il digiuno intermittente. Si tratta di un regime alimentare che prevede delle parentesi di digiuno, in cui si limita la quantità di cibo assunto, o si riducono molto le calorie consumate, alternate a periodi di normale alimentazione.

 

Approccio

In generale esistono diversi tipi al digiuno intermittente. 

  • Il digiuno giornaliero, conosciuto anche come ‘16/8’, prevede un digiuno quotidiano di 16 ore, seguito da un periodo di alimentazione di 8 ore. 

 

  • Nel digiuno a giorni alterni, invece, come suggerisce l’espressione, si alterna un giorno di digiuno, in cui si consumano poche calorie (di solito il 25% circa dell’introito calorico abituale), a un giorno di alimentazione normale. 

 

  • Il digiuno ‘5:2’ è un modello alimentare in cui si mangia normalmente per cinque giorni alla settimana, non consecutivi) e, nei restanti due giorni, sempre non consecutivi, non si assumono più di 500-600 calorie. 

 

Prima di intraprendere qualsiasi tipo di regime dietetico o alimentare occorre sempre consultare un medico nutrizionista. 

 

Dimagrire senza soffrire

Il digiuno intermittente è diventato popolare perché potenzialmente favorisce la perdita di peso. Si ritiene, infatti, che il digiuno prolungato o la limitazione calorica periodica possano influire sui livelli di ormoni e stimolare lo smaltimento dei grassi per il loro utilizzo come fonte di energia. Il digiuno intermittente, inoltre, potrebbe contribuire a tenere a bada il senso di fame e migliorare la capacità delle cellule dell’organismo di reagire all’insulina, ormone prodotto dal pancreas che regola i livelli di zucchero nel sangue e favorisce l’assorbimento del glucosio nelle cellule stesse.

 

Ricerca 

Secondo un recente studio condotto da alcuni ricercatori dell’Università dell’Illinois, a Chicago, pubblicato su ‘Annals of Internal Medicine’, la pratica del digiuno intermittente, seguita da soggetti obesi, ha la stessa efficacia di una dieta ipocalorica tradizionale, basata sulla limitazione delle quantità di cibi assunti e sul conteggio delle calorie. 

 

Effetti sull’obesità

I ricercatori hanno focalizzato il loro studio su 90 adulti affetti da obesità della zona di Greater Chicago. I partecipanti all’indagine, condotta per un anno, sono stati suddivisi in modo casuale in tre sottogruppi: – uno doveva mangiare per un tempo limitato di 8 ore (solo da mezzogiorno alle 20:00, senza conteggio delle calorie); 

– un altro doveva sottoporsi a una restrizione calorica (con una riduzione del 25% delle calorie giornaliere);

– il terzo team non doveva seguire alcuna dieta specifica e poteva continuare a mangiare nell’arco di oltre 10 ore quotidianamente. 

Entrambi i gruppi sottoposti l’uno ad alimentazione a tempo limitato e l’altro a restrizione calorica hanno incontrato regolarmente un dietologo. 

 

Risultati

Dopo 12 mesi, i partecipanti che sono stati coinvolti in un regime dietetico con alimentazione limitata nel tempo hanno consumato 425 calorie in meno al giorno e hanno perso 10 libbre (4-5 chili) nell’arco di un anno. I membri del sottogruppo sottoposto a restrizione calorica hanno finito per consumare 405 calorie in meno al giorno e hanno perso circa 12 libbre (5-6 chili) sempre nello stesso lasso temporale. 

 

Carta dell’Università di Padova 

La pratica del digiuno intermittente e la moda di saltare i pasti, se fossero seguite pedissequamente e prese di petto, soprattutto dai giovani, potrebbero presentare dei rischi, innescando o aggravando una nevrosi, provocando o peggiorando un disturbo alimentare. A lanciare l’allarme sono stati di recente quattro direttori del corso di laurea in Medicina dell’Università di Padova, condiviso da Eugenio Baraldi, Liviana Da Dalt, Michela Gatta e Giorgio Perilongo. I docenti hanno presentato a 800 studenti delle scuole superiori padovane la ‘Carta di Padova per la salute dei giovani’, documento pubblicato sulla rivista internazionale ‘Frontiers in Pediatrics’. 

 

Apporto calorico 

“Il combinarsi di un’enfasi mal posta e soprattutto mal raccontata sulla necessità di evitare l’obesità, e quindi di adottare diete quanto mai varie, a una crescente attitudine narcisistica della nostra società e a un concetto di bellezza il più delle volte ideale, slegato dalla realtà, sta favorendo elaborazioni pericolose e distorte del concetto del mangiare”, hanno scritto i docenti. “La conseguenza è un costante aumento dei disturbi alimentari negli adolescenti e in particolare di disturbi anoressici potenzialmente molto gravi”. Gli esperti hanno sottolineato l’importanza di adottare uno stile di vita sano e bilanciato, che preveda pasti regolari e bilanciati e il consumo di alimenti nutrienti con un adeguato apporto calorico giornaliero.