Diete detox a base di succhi di frutta: sono sicure? La scienza dice no

Uno studio dimostra che preferire centrifugati a diete con cereali può alterare il microbiota con conseguenze sull’intestino. I consigli per disintossicarsi dalle tossine senza rischi

di MARINA SANTIN
7 febbraio 2025
Diete detox a base di succo di frutta: sono sicure? La scienza dice no

Diete detox a base di succo di frutta: sono sicure? La scienza dice no

C’è chi le chiama diete disintossinanti, chi regimi detox e chi juicing diet, decisamente più fashion. Ma il ‘succo’, è proprio il caso di dirlo, è sempre quello. Diete liquide, basate esclusivamente su centrifughe di verdura, frutta o di un mix di entrambe, che promettono di ripulire l’organismo dalle tossine accumulate e di perdere peso facilmente e in tutta rapidità.

E se questo già non bastasse per invitare alla prova chiunque voglia rimettersi in forma, ci sono anche celebrities e influencer che sui social decantano i benefici ottenuti con questa o quella dieta detox. Attenzione però, la scienza invita alla prudenza e mette in guardia sui rischi che si potrebbero correre armandosi di centrifughe e beveroni. Ecco perché.

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Cosa dice la scienza

Gli autori di uno studio pubblicato sulla rivista Nutrients, pensando ai fautori di questi regimi drastici, si sono posti un semplice interrogativo: “Pensi che la tua depurazione a base di succhi ti stia rendendo più sano?”. E in risposta avvertono: “In realtà potrebbe essere il contrario”.

Un team di ricercatori della Northwestern University, negli Usa infatti, ha scoperto che una dieta a base di succhi di frutta e verdura, anche di soli tre giorni, può innescare cambiamenti nei batteri intestinali e orali collegati all’infiammazione e al declino cognitivo.

Gli scienziati hanno studiato tre gruppi di adulti sani: un gruppo ha consumato solo succhi, uno ha assunto succhi con cibi integrali e un terzo ha mangiato solo cibi integrali a base vegetale. Successivamente, hanno raccolto campioni di saliva, tamponi delle guance e feci prima, durante e dopo le diete, con l’obiettivo di analizzare i cambiamenti batterici utilizzando tecniche di sequenziamento genico. Hanno così scoperto che il gruppo che assumeva solo succhi mostrava l’aumento più significativo di batteri associati a infiammazione e permeabilità intestinale, mentre il gruppo che assumeva cibi integrali di origine vegetale ha visto cambiamenti microbici più favorevoli.

“Succhi senza fibre può alterare il microbiota”

Il gruppo che assumeva succhi più cibi integrali ha avuto alcuni cambiamenti batterici, ma meno gravi rispetto al gruppo che assumeva solo ed esclusivamente liquidi. “Questi risultati - spiegano gli autori - suggeriscono che l’estrazione di succhi senza fibre può alterare il microbioma, portando potenzialmente a conseguenze a lungo termine sulla salute”.

L’autrice senior dello studio, Melinda Ring, direttrice dell’Osher Center for Integrative Health alla Northwestern University Feinberg School of Medicine e medico della Northwestern Medicine, sottolinea inoltre che “consumare grandi quantità di succhi con poche fibre può portare a squilibri del microbioma che potrebbero avere conseguenze negative, come infiammazione e riduzione della salute intestinale”.

Il ruolo (importante) delle fibre

Le fibre, infatti, hanno un ruolo importante, affermano i ricercatori, perché alimentano i batteri buoni che producono composti antinfiammatori come il butirrato. Ma l’estrazione del succo elimina gran parte della fibra da frutta e verdura intere. E in sua assenza ,i batteri amanti dello zucchero possono moltiplicarsi.

L’elevato contenuto di zucchero nel succo alimenta ulteriormente questi batteri nocivi, sconvolgendo l’intestino e il microbioma orale. Lo studio suggerisce anche che un ridotto apporto di fibre può avere un impatto sul metabolismo, sull’immunità e persino sulla salute mentale.

A differenza del microbiota intestinale, che è rimasto relativamente stabile, i ricercatori hanno osservato che il microbioma orale ha mostrato cambiamenti drastici durante la dieta a base di soli succhi. In particolare, hanno riscontrato una riduzione dei batteri benefici Firmicutes e un aumento dei proteobatteri, associati all’infiammazione.

Le scelte alimentari influenzano i batteri

“Questo evidenzia quanto rapidamente le scelte alimentari possano influenzare le popolazioni batteriche correlate alla salute - afferma Melinda Ring - Il microbioma orale sembra essere un rapido barometro dell’impatto alimentare”. I risultati dello studio sottolineano la necessità di ulteriori ricerche, soprattutto nei bambini, che spesso consumano succhi come sostituti della frutta.

“La composizione nutrizionale delle diete a base di succhi, in particolare i livelli di zucchero e carboidrati - avverte la prima autrice dello studio, la ricercatrice italiana Maria Luisa Savo Sardaro dell’Amato Lab, dipartimento di antropologia della Northwestern University e professoressa di microbiologia alimentare all’Università San Raffaele di Roma - gioca un ruolo chiave nel modellare le dinamiche microbiche sia nell’intestino che nella cavità orale e dovrebbe essere attentamente considerata”.

A chi ama i succhi, Melinda Ring offre un consiglio: “Prendete in considerazione di frullarli in modo da mantenere intatte le fibre, oppure abbinate i succhi a cibi integrali per bilanciare l’impatto sul microbioma”.