Dieta ricca di fibre influenza la risposta immunitaria

Studio dello IEO (Istituto Europeo di Oncologia) individua un nesso tra microbiota intestinale e immunoterapia

di Redazione Salus
31 gennaio 2022

Una dieta ricca di fibre influenza la risposta del sistema immunitario, stimola le difese grazie agli effetti sul microbiota intestinale: lo conferma un nuovo studio apparso su Science, cui ha contribuito l’Istituto Europeo di Oncologia, IEO. La scoperta apre un dibattito sul ruolo salutare degli integratori probiotici.

 

Immunoterapia e flora intestinale

“Sappiamo che il microbiota intestinale, vale a dire l’insieme dei microorganismi che popolano il tratto gastrointestinale, influisce sull’ attività del sistema immunitario ed è in parte dimostrato che, proprio per questa sua funzione immunomodulante, gioca un ruolo nella risposta dell’organismo alle cure oncologiche, in particolare all’immunoterapia. Tuttavia, ancora non conosciamo tutti i dettagli di come questo avvenga” ha spiegato Luigi Nezi, che dirige l’Unità Microbiome and antitumor immunity dell’Istituto Europeo di Oncologia, uno degli autori dello studio.

 

Stress, attività fisica e dieta

La composizione del microbiota, oltre che a fattori genetici, è legata allo stile di vita dell’individuo ed è influenzata da molteplici fattori esterni come stress, attività fisica e dieta. “Noi ci siamo concentrati sulla dieta – continua Nezi – focalizzandoci sull’assunzione di fibre, che sappiamo essere regolatori essenziali della flora intestinale. Dall’analisi dei dati clinici è emerso un forte legame tra risposta terapeutica e contenuto di fibre nella dieta, a suggerire che i pazienti che assumono un quantitativo più alto di fibre traggano maggiore beneficio dall’immunoterapia”. È importante sottolineare come la migliore risposta clinica sia stata accompagnata da un cambiamento della composizione e struttura del microbiota intestinale, che acquisisce tratti simili a quelli osservati nei pazienti abituati ad una dieta ricche di fibre.

 

Probiotici

Un altro punto da sottolineare riguarda l’utilizzo di probiotici come supporto all’immunoterapia dei tumori. I risultati pubblicati su Science mostrano, infatti, come l’effetto dell’assunzione di probiotici non sia necessariamente associato ad una migliore risposta terapeutica, anzi. “La caratteristica del microbiota intestinale forse più strettamente legata ad una migliore risposta all’immunoterapia è la diversità – spiega l’autore dello studio – diversità che influenza sia la sua capacità di istruire il nostro sistema immunitario che di complementare le attività metaboliche di cui il nostro organismo necessita per mantenere uno stato di salute ottimale. In modo un po’provocatorio, ci siamo dunque chiesti se l’assunzione di generici supplementi probiotici non potesse turbare l’equilibrio dinamico dell’ecosistema intestinale e, in ultima istanza, compromettere la risposta all’immunoterapia”.

Una delle conclusioni più importanti dell’intero studio è che il microbiota intestinale contribuisce all’unicità di ciascuno di noi e che questa unicità deve essere presa in considerazione anche durante la terapia anticancro.