Broccoli e cavoli nel piatto, effetto barriera alle infezioni

Una molecola presente tipicamente nelle verdure crucifere aiuta a preservare l'integrità di polmoni e intestino

di Redazione Salus
29 agosto 2023
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Che cosa hanno in comune broccoli, cavolfiori, ravanelli, cime di rapa e cavolini di Bruxelles? Appartengono tutti alla famiglia delle crucifere, note anche come Brassicaceae o Brassicacee, caratterizzate dalla forma dei fiori a quattro petali, disposti a forma di croce (ecco il motivo del loro nome). Sono verdure spesso raccomandate nella dieta per l’apporto di vitamine e sali minerali che forniscono, e per altre nobili proprietà. Ora una ricerca ha evidenziato il ruolo che svolgono come sostegno alle difese immunitarie.  

 

La scoperta 

Come pubblicato su Nature, i ricercatori dell’Istituto Francis Crick di Londra hanno visto che le molecole presenti naturalmente nelle verdure crucifere possono potenziare l’attività di una proteina chiamata recettore degli idrocarburi arilici (AHR), presente specialmente nei polmoni e nell’intestino, aiutando così a mantenere un effetto barriera contro infezioni virali e batteriche. 

 

Legame proteico

In particolare, è stato evidenziato un legame positivo tra l’AHR, recettore per gli idrocarburi arilici, una proteina che si trova in organi barriera come l’intestino e i polmoni, e le molecole naturali presenti nelle verdure come il cavolo, il cavolfiore e i broccoli. Una volta mangiati questi ortaggi, le loro molecole attivano l’AHR per indirizzarla verso alcuni geni, con un effetto positivo sulle cellule immunitarie. Rispetto ad altre ricerche passate, l’analisi degli studiosi londinesi ha mostrato anche il ruolo attivo e benefico delle sostanze contenute nelle crucifere sulle cellule endoteliali che rivestono i vasi sanguigni nei polmoni, rafforzando le difese contro virus, batteri, germi e inquinamento. 

 

Antinfluenzale naturale

I ricercatori hanno eseguito alcune osservazioni sui topi: i roditori con attività AHR potenziata, se colpiti dall’influenza, perdevano meno peso ed erano in grado di combattere meglio virus e infezioni batteriche. Questi risultati possono avere una valenza anche per quanto riguarda il funzionamento dell’organismo umano. “È comunque sempre una buona idea mangiare molte verdure crocifere, ma questo dimostra che è ancora più importante continuare a mangiarle quando si è malati”, ha commentato Andreas Wack, capogruppo del laboratorio di immuno-regolazione del Crick.

 

“In questo studio abbiamo esaminato le dinamiche relative all’influenza, ma altre ricerche hanno dimostrato che anche il Covid può ridurre l’attività dell’AHR nei polmoni”, ha chiosato il primo autore del lavoro, Jack Major. “Sarà interessante studiare l’impatto di altri virus respiratori sulla proteina e vedere se diverse altre molecole nella nostra dieta utilizzano percorsi differenti per influenzare la funzione polmonare attraverso le cellule endoteliali”.