Boom del latte vegetale, ma quello di mucca è completo

Dai bar ai supermercati, i prodotti base di soia, mandorle, cocco o cereali sono sempre più diffusi

di Redazione Salus
4 agosto 2023
Vegan, plant based, non dairy milk. Above view in milk bottles with ingredients.

Fresco, appena uscito dal frigo, o leggermente tiepido. Bevuto a colazione o in abbinamento a spuntini e merende, richiesto al bar o comprato al supermercato, dove è disponibile in diverse varianti. Stiamo parlando del latte vegetale, le cui vendite continuano a crescere a pieno ritmo e che è diffuso sia nella ristorazione sia nella grande distribuzione. 

 

Varietà

Le varietà che vanno per la maggiore sono il latte di soia e il latte di mandorle, ma piacciono anche il latte a base di nocciole, anacardi, cocco, avena, riso e altri cereali. L’industria, intanto, sta testando anche le tipologie di terza generazione, ossia quelle ottenute da legumi, piante e semi. A piacere non è solo il gusto: le scelte dei consumatori a favore di questo genere di prodotti sono guidate anche da esigenze nutrizionali, per esempio da parte degli intolleranti al lattosio, da stili di vita come quello vegetariano e vegano e dalla crescente sensibilità animalista. 

 

Confronto col latte vaccino 

Tuttavia le varietà di latte vegetale vegetali risultano meno complete del tradizionale latte vaccino. È quanto rileva uno studio illustrato nel corso del meeting annuale dell’American Society for Nutrition. La maggior parte delle formule plant-based, infatti, presenta una quantità inferiore di proteine rispetto alla versione tradizionale ottenuta dalle mucche. Quasi un terzo dei casi è privo di calcio e vitamina D sempre in confronto al tipico prodotto lattiero-caseario.

 

Precedenti ricerche avevano dimostrato che i latti a base vegetale sono a basso contenuto di 4 minerali chiave: fosforo, magnesio, zinco e selenio. Ora il team di Abigail Johnson dell’Universita’ del Minnesota ha analizzato le etichette nutrizionali di 237 prodotti alternativi al latte vaccino, come latte di mandorle, avena, riso e semi di soia attualmente molto in voga. Sono stati confrontati i livelli di proteine, calcio e vitamina. E’ emerso che solo il 19% dei latti a base vegetale (meno di uno su 5) corrispondeva al latte di mucca per le proteine.

 

In media, i latti a base vegetale analizzati contenevano solo 2 grammi di proteine per 240 millilitri, mentre il latte di mucca ha 8 grammi per 240 ml, sia scremato, sia parzialmente scremato o intero. I prodotti a base vegetale che corrispondevano o superavano il contenuto proteico del latte vaccino tendevano ad essere a base di soia, afferma Johnson. “Tuttavia, la maggior parte delle persone riceve molte proteine da altre fonti, come carne, fagioli e legumi, quindi questo potrebbe non essere un problema”, spiega la ricercatrice.

 

Ode al cappuccino 

A rivalutare il latte vaccino e i suoi effetti antinfiammatori in abbinamento al caffè, nel caffelatte e nel cappuccino, sono scesi in campo anche due studi dell’Università di Copenaghen, rispettivamente apparsi sul Journal of Agricultural and Food Chemistry e sul magazine Food Chemistry. La prima indagine, effettuata su cellule immunitarie in provetta, ha mostrato che i polifenoli del caffè, dalle proprietà antiossidanti, e le proteine del latte, quando vengono assunti insieme, tendono a contrastare gli stati infiammatori dell’organismo. Un risultato confermato anche nella seconda analisi, incentrata sulle bevande tanto care agli italiani. 

 

Soia promossa 

La bevanda vegetale più equilibrata dal punto di vista nutrizionale? Quella di soia risulta la tipologia meglio bilanciata tra tutte quelle considerate, anche grazie alla presenza degli isoflavoni. A suo sfavore, e a seconda dei produttori, giocano il retrogusto di fagiolo e la presenza di sostanze che riducono la digestione e l’assimilazione di nutrienti. 

 

Riso per gli allergici 

Le bevande ricavate dai chicchi di riso hanno un sapore dolce, presentano un’elevata quantità di carboidrati a fronte degli altri scarsi nutrienti. Tuttavia aiutano a ridurre il colesterolo cattivo e possono essere consumate da chi è allergico a soia e mandorle.  con problemi di allergia causati dai semi di soia o dalle mandorle. Quelle col cocco sono ipocaloriche, ma hanno poche proteine e tanti grassi. Il latte di mandorla non zuccherato contiene una buona dose di acidi grassi monoinsaturi che permettono di gestire il peso in eccesso.