Domenica 22 Dicembre 2024
REDAZIONE ROMA

Ztl Roma, per la nuova fascia verde Gualtieri e Rocca alleati

Il provvedimento ecologico al via dal novembre prevede lo stop alla circolazione, nei giorni feriali, dei mezzi più inquinanti in un'area di 21 chilometri: dopo le proteste si pensa ad aiuti per il cambio auto

Ztl fascia verde a Roma: 51 nuovi varchi, il provvedimento ecologico al via dal novembre 2023

Roma, 6 maggio 2023 - Le contestazioni hanno acceso il dibattito e ora per dell'avvio della su Ztl ecologica il Comune chiama Regione Lazio per fare asse comune e bussa al Governo per tentare  mettere in campo aiuti economici utili a sostenere il cambio dell'auto. Sono state raccolte oltre 30mila firme per bloccare il provvedimento e in Campidoglio è stato istituito un tavolo tecnico permanente per correggere il tipo. 

La voce dei Municipi e del sindaco

Per l’attivazione della Ztl della Fascia verde che prevede da novembre lo stop in ampie aree della città di Roma alle auto più inquinanti, e che ha fatto scattare la rivolta di parecchi Municipi, il Campidoglio chiama in causa la Regione Lazio: "si trovino insieme soluzioni che aiutino a non penalizzare chi non può permettersi di cambiare l'auto con una più 'green'", ha spiegato il sindaco Roberto Gualtieri che ha anche lanciato un appello al governo "ci aiuti ad avere elementi di sostegno", come ad esempio "un contributo pubblico per l'acquisto di un veicolo nuovo o per l'utilizzo di mezzi alternativi".

Regione primo interlocutore

Il primo interlocutore però è la Regione perché, tiene a chiarire Gualtieri, "stiamo parlando dell'attuazione di una normativa regionale che ha prescritto determinati divieti sulla base della necessità di ridurre gli agenti inquinanti nell'atmosfera". Il Comune quindi, con la delibera sulla Ztl, ha "tradotto le prescrizioni del Piano regionale dello scorso ottobre" sulla qualità dell'aria: allora a via Cristoforo Colombo sedeva la giunta Zingaretti, con l'assessora pentastellata Roberta Lombardi. Il sindaco si è però confrontato col nuovo governatore Francesco Rocca e ha trovato "piena disponibilità ad aiutarci a studiare delle rimodulazioni che garantiscano lo stesso risultato" in termini di qualità dell'aria ma «con un impatto meno gravoso sulle fasce deboli".

L’area interdetta con 51 nuovi varchi

La delibera della discordia prevede che dai 51 nuovi varchi che saranno 'accesi' a novembre non potranno accedere le auto Euro 0, Euro 1 ed Euro 2 a benzina e fino a Euro 4 diesel. Da novembre 2024, poi, arriverà lo stop anche per gli Euro 3 a benzina.

L'area interdetta è un ampio anello irregolare, grossomodo intermedio tra il centro storico e il Raccordo Anulare, che però viene toccato dal perimetro in alcuni punti. I lavori per installare i varchi elettronici sono partiti il 10 aprile.

La protesta

Nel frattempo però è montata la protesta delle opposizioni: la Lega sta raccogliendo firme ma anche i Municipi dello stesso colore politico della giunta hanno chiesto al sindaco un ripensamento o quantomeno una moratoria. È una misura, il senso delle critiche, che penalizza chi abita in periferia, cioè le fasce più povere della città, a fronte di un trasporto pubblico ancora insufficiente. Ieri pomeriggio nel corso di una riunione è stato istituito un tavolo tecnico per valutare possibili rimodulazioni, che intanto partirà con una valutazione della reale circolazione dei veicoli Euro 2 e 3 all'interno dell'area.

Il confronto

L'ultima riunione con la maggioranza e i minisindaci. Ma a pagare sono sempre i cittadini - ha attaccato il consigliere M5s Paolo Ferrara - Tantissimi romani che hanno la colpa di vivere in periferia saranno costretti a comprarsi un'auto nuova".

Il sindaco però non ci sta: "Una gigantesca ipocrisia - ha affermato Gualtieri - Una delle misure previste è il blocco per alcuni mesi dei diesel Euro 4. Tutto il resto di cui si parla è una cosa che forse i cittadini non conoscono: il divieto di circolazione nell'anello ferroviario 5 giorni su 7 di tutti i veicoli fino a diesel Euro 3 e benzina Euro 2 è stato istituito a Roma nel 2018" cioè ai tempi di Virginia Raggi sindaca, ma "non è mai stato applicato. Qualcuno ha pensato di fare il furbo, introducendo la misura senza farla applicare. Così si è coperto giuridicamente e non ha avuto un problema politico. Questo si può fare per due o tre anni, ma poi un amministratore non può avere una norma per finta: ci si rende passibili di inazione".

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