Roma, 17 maggio 2022 – Il commissario straordinario per l'emergenza peste suina Africana, Angelo Ferrari, ha firmato l'ordinanza. Ecco i punti centrali del provvedimento: una zona rossa che comprende l'intero territorio di Roma all'interno del Grande Raccordo Anulare più una parte esterna a Nord, una cabina di regia interistituzionale per coordinare gli interventi, un'azione di abbattimento selettivo che partirà entro 30 giorni non appena definite le modalità. "La zona rossa a Roma è quasi tutta interna al Gra ed è di 64 kmq ma avendo registrato un caso a ridosso del confine abbiamo dovuto ampliare l'area della zona infetta con un grosso spicchio a Nord, oltre il Raccordo", sottolinea Ferrari
Il provvedimento è stato annunciata al termine della riunione del tavolo interistituzionale che si è tenuto oggi pomeriggio nella sede della Prefettura di Roma, a cui hanno partecipato lo stesso commissario per l'emergenza Ferrari, il prefetto di Roma, Matteo Piantedosi, il sottosegretario alla Salute Andrea Costa, il presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti e l'assessora all'Ambiente di Roma Sabrina Alfonsi.
"I casi sono 8 e sono nel Grande raccordo anulare: il primo obiettivo è mantenerli nell'area, chiudere tutti i varchi ed impedire il passaggio di animali infetti fuori e anche incontri con cinghiali esterni per evitare che si alimenti il focolaio" ha detto il commissario Ferrari. "Poi ci sono una serie di obiettivi - ha aggiunto -, e chiediamo di monitorare la presenza delle carcasse per garantire che la zona infetta non si ampli. Sui tempi bisogna avere pazienza di comprendere come sarà evoluzione della malattia. Ci aspettiamo una autoestinzione e per l'eradicazione ci vorrà un anno dall'ultima carcassa positiva".
Quello della peste suina "è un tema affrontabile, risolvibile, ma oggettivamente complesso: richiederà livelli di coinvolgimento di attori diversi nel territorio. L'ordinanza definisce la strategia e indica chi fa cosa nei prossimi mesi e il nostro obiettivo è quello di istituire una cabina di regia. Si apre una fase lunga di mesi che saranno scanditi da fasi diverse" commenta il presidente Zingaretti a margine dell'incontro. "E' in atto una fase di contenimento e anche rispetto a quello che accadrà, trattandosi di un problema sanitario, bisognerà aspettare - dice - l'iniziativa di coordinamento è iniziata: la fase è complessa, ma affrontabile".
Nel pomeriggio è arrivata la conferma di altri tre casi di peste suina a Roma, nel pomeriggio riunione in prefettura per discutere sulla zona rossa. Due i provvedimenti sul tavolo. “Nella giornata di oggi è attesa l'ordinanza del Ministero della salute che rimodula i confini della zona infetta a seguito della conferma di tre ulteriori casi di positività dei cinghiali a ridosso della zona infetta. Nelle stesse ore è attesa l'ordinanza del commissario straordinario”, conferma l'assessora capitolina all'Ambiente, Sabrina Alfonsi, rispondendo in aula all’interrogazione del consigliere della Lega, Fabrizio Santori. La riunione in prefettura inizierà alle 17.30.
“Oggi l’ordinanza per istituire la zona rossa a Roma”. Mancano pochissime ore, ad annunciare la svolta nella lotta contro la peste suona è il sottosegretario Andrea Costa, che ha accelerato i tempi dopo l’aut aut di ieri della Commissione Europea. “Stiamo provvedendo, oggi verrà firmata un'ordinanza da parte del Commissario straordinario che riguarda la città di Roma: verrà istituita una zona rossa, dove verranno regolamentate tutta una serie di attività al suo interno per contenere la diffusione del virus", spiega il vice ministro alla Salute.
Cosa sta succedendo nella Capitale:
- Roma, 30 strade sotto osservazione
- Cinghiali abbattuti? Si, ma fuori dalla zona rossa
- Gualtieri: “La peste suina ridurrà il numero dei cinghiali"
Roma, 30 strade sotto osservazione
Ama sta monitorando alcune strade della Capitale nei Municipi XIII, XIV e XV per il contenimento della peste suina veicolata dalle incursioni dei cinghiali nelle aree urbane. Lo ha spiegato in aula l'assessora capitolina all'Ambiente, Sabrina Alfonsi. "Le strade monitorate con priorità da Ama sono nel Municipio XIII: via di Valle Aurelia, via Baldo degli Ubaldi, via Albergotti e via Maffeo Vegio; nel Municipio XIV via del Fontanile nuovo, Piancastelli, Doni, Antoniano, via Monte Arsiccio, Taverna, Vidari, Conti, Amedei Montiglio, Trionfale e via Ventura; nel Municipio XV, Galline bianche, Ghisalba, Arcisate, Valbondione, Brembio, Brembate, Clauzetto, Gemona, Magnano in Riviera, Osnago, via Galli, Sesto Miglio, Santi Cosma e Damiano, Grottarossa", ha spiegato Alfonsi.
"Si è deciso di intensificare i turni di raccolta – ha illustrato ancora l’assessora – dove possibile Ama provvederà a sostituire i cassonetti da 1.200 litri con quelli da 2.400 per evitare che i cinghiali li rovescino".
Cinghiali abbattuti? Si, ma fuori dalla zona rossa
Coldiretti chiede l’uccisione dei cinghiali, il Governo frena. L’abbattimento selettivo avverrà al di fuori della zona rossa, dove non ci saranno misure di contenimento. In zona rossa, la attività per il momento non prevederanno l'abbattimento di questi animali – sottolinea Costa –: dobbiamo agire per quanto riguarda l'abbattimento selettivo nelle aree al di fuori della zona rossa per evitare che questo virus possa espandersi, perché una maggior presenza di cinghiali, che sono ovviamente vettori di questo virus, potrebbe creare le condizioni per un allargamento del problema, e questo non ce lo possiamo permettere".
“Dobbiamo assolutamente mettere in atto un piano che ne riduca sensibilmente la presenza, perché ogni anno sono infiniti i danni al settore agricolo. E c'è anche la pubblica incolumità che viene messa a rischio, pensiamo ai tanti incidenti autostradali: dobbiamo creare le condizioni affinché si ristabilisca un equilibrio", conclude Costa.
Gualtieri: “La peste suina ridurrà il numero dei cinghiali”
“Abbiamo le zone rosse con recinzioni e nuovi cassonetti rafforzati in queste zone. La peste suina ridurrà il numero dei cinghiali, poi ci saranno anche le misure di abbattimento. Sarà l'ultimo anno con i cinghiali a Roma", ha detto il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, ai microfoni di 'The Breakfast Club' su Radio Capital.
"I cinghiali sono anche una conseguenza del fatto che per anni Roma è stata molto sporca, ma sicuramente non è l'unica causa: non sono state fatte politiche di contenimento negli anni scorsi, per esempio", ha aggiunto.