Domenica 24 Novembre 2024
REDAZIONE ROMA

YouTuber: mai messo al volante, sono vicino a famiglia del bimbo

Vito Loiacono, uno dei 5 giovani a bordo del suv Lamborghini coinvolto nell’incidente che è costato la vita a Manuel Proietti, 5 anni, afferma: “Il trauma che sto provando è indescrivibile”

Roma, 15 giugno 2023 - "Il trauma che sto provando è indescrivibile. Ci tengo solo a dire che io non mi sono mai messo al volante e che sto vicinissimo alla famiglia della vittima". Così, commentando tre ore fa un suo post sulla sua pagina Instagram, Vito Loiacono, uno dei ragazzi di The Borderline, il gruppo di Youtuber che sarebbe coinvolto nell'incidente a Roma costato la vita a Manuel Proietti un bimbo di 5 anni, il ferimento grave della sorella di tre anni e della madre alla guida di una Smart che si è scontrata con un Suv a bordo del quale c'erano i cinque Youtuber. L'ipotesi è che i cinque stessero girando un video per una challenge social, una vera e propria sfida a restare in auto per 50 ore di fila. 

++ YouTuber, mai messo al volante, vicino a famiglia del bimbo +
++ YouTuber, mai messo al volante, vicino a famiglia del bimbo +

Cosa rischia penalmente Vito Loiacono

I pm di Roma contestano l'omicidio stradale al ventenne che ieri pomeriggio, alla guida di un Suv Lamborghini preso a noleggio, si è scontrato frontalmente nella frazione di Casal Palocco di Roma Capitale, si è scontrato frontalmente con una Smart a bordo della quale si trovavano Manuel Proietti, 5 anni, apparso subito molto grave e morto appena giunto in ospedale, la sorellina e la mamma Elena Uccello, di 29 anni, entrambe ricoverate in gravi condizioni ma sembra non in pericolo di vita.

Al vaglio degli inquirenti, coordinati dal procuratore aggiunto Michele Prestipino, però c’è anche la posizione dei quattro ragazzi a bordo del suv Lamborghini, rimasti illesi, tutti youtuber del gruppo The Borderline che sembra stessero partecipando insieme ad una sfida social, per ottenere tanti clic dai follower, che consisteva di restare in macchina per 50 ore di fila. I cellulari di tutti e 5 i giovani sono al vaglio degli inquirenti: se dovesse risultare che qualcuno di loro stesse incitando il ragazzo alla guida, potrebbe scattare la denuncia di concorso in omicidio stradale.