Roma, 8 agosto 2022 – Vaiolo delle scimmie, vaccino al via. Le prime dosi sono state inoculate stamattina all’Istituto Spallanzani di Roma, punto di riferimento per le malattie infettive e apripista della campagna vaccinale in Italia. La prossima settimana toccherà a Milano. "Sono iniziate questa mattina le prime vaccinazioni per il vaiolo delle scimmie alle categorie a rischio, come dettato dal ministero della Salute”, conferma il direttore generale dell'Istituto per la malattie infettive Lazzaro Spallanzani di Roma, Francesco Vaia.
Sono 600 le richieste arrivate allo Spallanzani nei primi due giorni di prenotazione, sono 200 invece gli appuntamenti già fissati. “C'è stata una grande partecipazione – continua Vaia – e questo significa che le persone hanno compreso la validità dello strumento vaccino. Ribadiamo che non è una malattia grave, ma occorre chiudere subito questa partita e far sì che non si estenda al resto della popolazione".
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Come funziona la campagna vaccinale
Sono 109 i casi di vaiolo delle scimmie nel Lazio. Oltre ad essere l’istituto apripista in Italia della campagna vaccinale, lo Spallanzani è stato individuato dal Lazio come polo regionale per questa vaccinazione. Sabato scorso ha iniziato a selezionare le persone candidate, mettendo a disposizione una mail pubblica ([email protected]) e contando sulla collaborazione della rete dei centri di Malattie Infettive, Centri HIV, Ambulatori PrEP, Centri per la salute sessuale presenti sul territorio regionale, e sul forte supporto delle associazioni LGBTQIA+, associazioni di lotta all'HIV, e del Checkpoint di Roma, presso le cui sedi sarà anche possibile la selezione delle persone a rischio, mediante protocollo condiviso con l'Istituto romano.
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Seicento richieste in due giorni
“In questi due giorni – fanno sapere della Regione Lazio – sono già pervenute allo Spallanzani oltre 600 richieste di prenotazione spontanee e circa 200 sono già in appuntamento per la vaccinazione a partire da oggi. Grazie alla immediata risposta organizzativa della Regione, della rete sanitaria e associativa regionale, dopo nemmeno 3 mesi dalla segnalazione dei primi casi in Italia, inizia una nuova fase di lotta e contrasto a questa epidemia, che il Who ha dal 23 luglio 2022 classificato emergenza sanitaria globale”. Il Ministero della Salute raccomanda la somministrazione al personale sanitario e a persone gay, transgender e bisessuali.