Giovedì 5 Settembre 2024

Roma, usura in ospedale. Prestava denaro ai colleghi con tassi da strozzino: “Interessi del 1000%”

L’indagato è un addetto alle pulizie. Le indagini sono scattate nel settembre 2022 a seguito della denuncia di un collega. A fronte di un prestito di 500 euro, aveva ripagato un totale di 20mila euro in 4 anni

 ROMA. PRESTA SOLDI A COLLEGHI E CONOSCENTI CON TASSI USURARI: ARRESTATO /FOTO(FOTO 1 di 1)

Roma, addetto alle pulizie in ospedale prestava denaro ai colleghi in cambio di interessi da strozzino: è ai domiciliari (foto Dire)

Roma, 2 settembre 2024 – Prestava denaro ai colleghi in ospedale, chiedendo interessi da usuraio: il presunto responsabile, l’addetto alle pulizie 60enne M. P., è ora in custodia cautelare agli arresti domiciliari, con l’accusa di usura, rapina, tentata estorsione ed esercizio abusivo dell'attività finanziaria. Le indagini sono scattate nel settembre del 2022, a seguito della denuncia di un collega.

Nel 2018, la vittima aveva chiesto a M. P. un prestito di 500 euro, sulla scia di una difficoltà economica momentanea legata allo stato di salute della compagna e della madre. Ma a un mese dal versamento, apparentemente disinteressato, il 60enne aveva cominciato a chiedere degli interessi, specificando che non si fosse trattato di un bel gesto, ma della volontà di guadagnarci qualcosa.

Ed ecco che, dal 2018 alla fine del 2022, la vittima ha versato al collega un totale di 20mila euro circa, in 51 mensilità. Il tasso d’interesse calcolato è del 917,14%. 

Durante le indagini, i carabinieri della stazione di Porta Portese hanno scoperto che ci sono stati almeno altri 4 casi simili, con prestiti dai 500 ai 4.800 euro, sempre a colleghi di lavoro o a famigliare e conoscenti di questi ultimi. I tassi solitamente richiesti si aggiravano tra il 35% e l’80%, con eventuali ‘more’ tra i 90 e i 100 euro qualora la mensilità di restituzione fosse stata pagata in ritardo. 

I pagamenti da parte dei debitori venivano consegnati di persona in ospedale; durante la pandemia, per via della difficoltà a entrarvi, M. P. chiedeva che il denaro gli fosse versato su una carta prepagata che aveva sottratto con violenza a una delle vittime. 

L'attività investigativa ha permesso di ricostruire transazioni pari a 35.260 euro e un volume di affari illecito di oltre 100.000 euro. Nel corso delle fasi esecutive dell'ordinanza, di questa mattina, i Carabinieri hanno perquisito l'abitazione dell'indagato, dove sono stati trovati diversi fogli utili alle indagini, mentre in una busta in cantina sono stati rinvenuti 13mila euro in contanti che sono stati posti sotto sequestro.