Trevignano Romano, 15 marzo 2023 – La statua di una Madonna che lacrima sangue, una presunta veggente che dice di ricevere messaggi dalla madre di Gesù, e che, secondo alcuni testimoni, in alcuni momenti ha il corpo segnato dalle stimmate. Una località, nella Città Metropolitana di Roma, che presto diviene luogo di preghiera per molti credenti. Ma ora la Diocesi ha deciso di avviare un’indagine.
La commissione diocesana
Monsignor Marco Salvi, vescovo di Civita Castellana, dopo l'avvio dell'indagine sui fatti che si verificano da qualche tempo a Trevignano Romano, comune della Città Metropolitana di Roma, nel Lazio, informa che la Commissione di inchiesta è formata da quattro esperti: un teologo, un mariologo, uno psicologo e un canonista. "Tali componenti sono tutti esterni alla Diocesi ed hanno il compito di raccogliere materiale per comprendere se gli eventi di Trevignano hanno carattere soprannaturale", precisa. A Trevignano ogni 3 del mese si radunano diverse persone per presunte apparizioni della Madonna. I presunti veggenti hanno anche aperto un sito e costituito una associazione. La diocesi informa infine che "in seguito la Commissione potrà essere ampliata con altre figure in base alle esigenze dell'inchiesta". Papa Francesco in Ucraina: perché il 25 marzo è cruciale. Legame con il segreto di Fatima Francesco a Fatima, bagno di folla. La canonizzazione dei due pastorelli
La presunta veggente
La presunta veggente è Gisella Cardia, all’anagrafe Maria Giuseppa Scarpulla, 53 anni, ex imprenditrice, originaria della Sicilia ma da tempo residente a Trevignano Romano insieme al marito Gianni. La coppia è tornata da un viaggio a Medjugorje portando con sé una piccola statuetta in ceramica raffigurante la Vergine Maria. Improvvisamente, un giorno, questa avrebbe iniziato a lacrimare. Gisella, oltre a questo fenomeno dichiara anche di avere delle visioni da parte della Vergine che le affiderebbe dei messaggi. La donna, secondo alcune testimonianze, sarebbe soggetta alcune volte all'apparizione delle stimmate sul suo corpo.
Il Vescovo emerito: "Sostegno al Rosario non alle apparizioni"
"Il mio sostegno è sempre stato per il rosario non per le apparizioni sulle quali nessuno mai si è pronunciato", ha sottolineato nei giorni scorsi il vescovo emerito di Civita Castellana, mons. Romano Rossi, parlando della vicenda legata alla Madonna di Trevignano che lacrimerebbe ogni tre del mese. Il vescovo emerito sottolinea che il suo assenso in questi anni, era puramente legato "alla recita del rosario, non alle presunte lacrime". "All'epoca in cui ero a capo della diocesi mi era stata chiesta l'autorizzazione di ritrovarsi una volta alla settimana per la recita del Rosario e non potevo certo oppormi alla preghiera del rosario". Il che non significa avallare la tesi della veggente. Il nuovo vescovo, mons. Marco Salvi, aveva annunciato l'indagine da parte della commissione diocesana, puntualizzato che il fenomeno della Madonna non vede tanto coinvolta la comunità di Trevignano: "Il paese ne è quasi completamente estraneo. Vengono per lo più da fuori".
La sindaca: "Speriamo che Chiesa e Vaticano chiariscano"
"Le attenzioni giornalistiche e mediatiche? In paese non ci sono nè scompiglio né disagi, tantomeno problemi di sorta, anche perché la statua si trova fuori dal paese, che quindi è coinvolto solo marginalmente". Così nei giorni scorsi Claudia Maciucchi, sindaca di Trevignano Romano, in merito al clamore suscitato dalla statua della Madonna che piangerebbe sangue. Una volta al mese la zona è raggiunta da pellegrini che si raccolgono in preghiera. "Non cerchiamo alcuna notorietà, Trevignano Romano non ne ha bisogno, è già meta di tanti turisti - ha aggiunto Maciucchi -. Speriamo che la Chiesa e il Vaticano prendano in mano la situazione e chiariscano". La sindaca ha precisato poi che "il terreno dove avvengono le presunte apparizioni è ad alto vincolo, è inserito nell'Ente Parco di Bracciano e Martignano, un luogo definito 'Zona A di parco' a tutela integrale e agricola di Prg, con il divieto assoluto di edificabilità e addirittura di calpestio per mezzi non legati all'agricoltura".