Roma, 21 agosto 2023 – Tredicenne in carrozzina lasciato a terra in aeroporto. È una vera odissea quella vissuta allo scalo di Francoforte da una famiglia romana di Anzio in viaggio con due bimbe di 3 e 8 anni e di un figlio 13enne disabile. Dopo una vacanza in Scozia, la famiglia di Anzio sarebbe rimasta per ore ‘ostaggio’ dello scalo di Francoforte e infine respinta all'imbarco per assenza di personale specializzato per la disabilità.
Inutili le richieste di recuperare dal bagaglio in stiva il farmaco salva-vita del bambino. “Allucinante: per fortuna nostro figlio non ha avuto crisi”, dice la famiglia. E papà e mamma aggiungono: “Hanno lasciato a terra un ragazzo disabile: è una discriminazione”.
Ecco cosa è successo
A raccontare l'odissea del rientro in aereo in Italia con la sua famiglia lo scorso 17 agosto è il papà, Marco Cesarini. Al rientro da Glasgow, la famiglia ha perso la coincidenza delle 16.45 da Francoforte a Roma. “Ci avvisano che avremmo preso il volo delle 21.30 – dice il capofamiglia sull'edizione romana del Corriere della Sera – e nessun assistente ci aiuta con la carrozzina di nostro figlio”, come invece prevede la normativa europea sui voli aerei.
“Ci lasciano al ristorante – continua – e concordiamo di attendere lì il collega che ci scorterà all'aereo”. Ma non arriva nessuno. La famiglia si presenta allora al desk di imbarco, ma viene lasciata a terra. “Siamo stati spediti in un hotel a 30 km di distanza dall’aeroporto e ripartiti il giorno dopo”, raccontano ancora i genitori. “Era loro responsabilità organizzarsi. Ma è stato il tono la cosa peggiore”, dice la moglie Federica. Inutili le richieste di recuperare dal bagaglio in stiva il farmaco salva-vita del bambino. “Per fortuna Giulio non ha avuto crisi”.
Farmaci in valigia
Il farmaco anti-epilettico del 13enne è rimasto nei bagagli imbarcati sul volo della perso. “Inutili le richieste di riaverlo – rivela il papà – un addetto ci ha accompagnato al centro medico dell’aeroporto, ma quando vede che è chiuso ci saluta”.
Le reazioni
Immediata la reazione del M5S di Anzio. “L'abbattimento delle barriere architettoniche ancora oggi sembra un problema, di ‘testa’ prima ancora che fisico. Ancora oggi, nella civilissima e moderna Europa, una sorda e fredda burocrazia dei protocolli e una totale assenza di empatia, vince sul diritto di un disabile di muoversi e viaggiare. Ancora oggi un disabile deve chiedere quasi per favore quello che è un semplice diritto. Mandiamo un abbraccio a Marco Cesarini, nostro storico attivista, alla sua splendida famiglia”.