Mercoledì 25 Dicembre 2024
REDAZIONE ROMA

Tor Bella Monaca, aggressione contro le donne che ripuliscono il quartiere: ferita una volontaria. Don Coluccia: “Atto grave di una mentalità da Gomorra”

Frattura a un braccio per una volontaria dell’associazione Tor Più Bella colpita dal lancio di una bottiglia

Don Coluccia (foto d'archivio)

Roma, 9 settembre 2023 – Nuova intimidazione a Tor Bella Monaca contro chi cerca di portare legalità e decoro. E questa mattina è stata vittima una storica volontaria del quartiere che, insieme ad altre donne dell’associazione Tor Più Bella che erano impegnate nella pulizia di via Scozza, è stata aggredita da uno spacciatorecolpita con una bottiglia di Coca cola vuota che le ha fratturato il braccio. La volontaria è Maricetta Tirrito ed è stata aggredita da un uomo di origine nordafricana mentre ripuliva la strada.

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Don Coluccia: “Atto grave”

"Quello che è successo oggi a Tor Bella Monaca è grave. Una volontaria arrivata da Ostia per aiutare le donne e le mamme del quartiere a ripulire una strada in mano agli spacciatori, è stata colpita dal lancio di una bottiglia e ne avrà per 25 giorni, considerata la frattura del braccio. La strada dove avevano organizzato questa encomiabile iniziativa, alla quale ho partecipato anche io insieme alle Istituzioni, all'Ama e alle forze dell'ordine, è una piazza di spaccio gestita da manovalanza nordafricana, minorenni per lo più pagati poco e coinvolti in attività di vedetta e vendita". A parlare all'agenzia Adnkronos è don Coluccia, il prete antidroga che di recente è scampato a un tentativo di investimento ad opera di un ragazzo poi fermato dagli agenti di scorta.

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Aggredita dagli spacciatori

"L'aggressione a Maricetta da parte di una delle vedette assoldate dagli spacciatori è il segno della violenza di questi luoghi - continua don Coluccia - Gli spacciatori non vogliono che territori come questo, come pure San Basilio o il Quarticciolo, respirino bellezza e voglia di pulizia. Questa mattina, insieme all'associazione di volontari arrivati a pulire la strada del quartiere, c'era tanta gente. I residenti sono stanchi del degrado, iniziano a reagire e lo fanno in prima persona. Per questo alla mentalità di Gomorra, ai suv a noleggio che sfrecciano a tutta velocità sulle vie delle periferie, al narcotraffico, dobbiamo rispondere con quelle che chiamo 'occupazioni positive'. Ci riprendiamo il territorio e lo facciamo perché è la gente che chiede di restare, di non abbandonare la parte buona di Tor Bella Monaca".

Protesta fuori da una casa popolare di Tor Bella Monaca
Protesta fuori da una casa popolare di Tor Bella Monaca

Offese e minacce alle donne di Tor Più Bella

''Quell'uomo, uno dei tanti spacciatori di zona, ha prima offeso le donne impegnate a ripulire quella che è una delle vie di Tor Bella Monaca abbandonate al degrado, poi le minacce perché evidentemente 'occupavamo' la sua piazza di spaccio, infine quella bottiglia lanciata contro un sasso in direzione della volontaria - racconta all'agenzia Adnkronos il presidente del VI Municipio Nicola Franco, stamattina sul posto insieme all'associazione - Voglio esprimere tutta la mia solidarietà a Maricetta Tirrito che, assieme ad altre mamme, aveva deciso di rispondere all'appello di don Coluccia e di pulire via Scozza, a Tor Bella Monaca".

“Qui la criminalità inizia ad avere difficoltà”

"La reazione scomposta del nordafricano, che ha causato 25 giorni di prognosi a Maricetta, segnala il fatto che la criminalità è in difficoltà - aggiunge Franco - Con la società civile presente e le Istituzioni, don Coluccia e il Dg di Ama Alessandro Filippi con gli operatori, gli spacciatori hanno dovuto interrompere la loro attività. L'aggressore è stato fermato e portato in caserma. Come per l'operazione blitz di giovedì mattina, inoltre, rileviamo che non sia un caso la nazionalità di quest'aggressore e di quella degli altri manovali della criminalità organizzata: sono tutti extra comunitari. La criminalità si serve di questi soggetti, spesso in possesso già di più fogli di via; non possiamo tollerarli oltre, devono essere portati nei Cie di tutta Italia per poi essere spediti nelle rispettive patrie. Durante le operazioni di bonifica ho trovato e consegnato ai carabinieri un machete e un coltello nascosti in un divano su cui abbiamo poi scoperto che faceva prostituire donne e anche ragazzine. Questa è la strada giusta, non molliamo un centimetro di territorio''.