Giovedì 26 Dicembre 2024
REDAZIONE ROMA

Topi in ospedale, Sant'Andrea nel caos. "Abbiamo messo le trappole"

La denuncia è dei lavoratori, ma l'invasione di ratti sarebbe estesa ad altri nosocomi. Il sindacato: "Si rischia di prendere la leptospirosi". Ma la direzione rispedisce le accuse al mittente: "Siamo intervenuti, i topi sono spariti". La Capitale finisce sul New York Times: "I cinghiali banchettano coi rifiuti"

Topi

Roma, 30 agosto 2022 – Ospedali invasi dai topi. Dopo i cinghiali che invadono la città, a Roma sta per scoppiare una nuova emergenza: i reparti ospedalieri infestati dai ratti. È quello che accadrebbe in due importanti nosocomi capitolini: il Sant'Andrea, clinica universitaria in zona Grottarossa, e il San Camillo al Gianicolense.

E mentre la Capitale arranca, il New York Times affonda il coltello nella piaga. "Un serraglio di cinghiali, gabbiani violenti e topi si riunisce per banchettare con i detriti traboccanti della Capitale", dove "all'inizio di quest'estate, un'ondata di incendi sospetti agli impianti di smaltimento dei rifiuti e ai depositi di rottami ha oscurato i cieli, soffocato l'aria e sollevato lo spettro di roghi dolosi e criminalità organizzata", scrive la prestigiosa testata giornalistica statunitense in un articolo apparso oggi in prima pagina 

Sommario:

“Il rumore dei topi nei controsoffitti”

Stando ai racconti dei lavoratori, al Sant’Andrea i roditori sarebbero ovunque: raccontano di sentire le zampette che camminano nei controsoffitti del nono piano, lo stesso dove vengono curati i malati Covid. Tra cavi elettrici e bocchettoni dell’aria condizionata, avrebbero nidificato anche i ratti, che amano proprio i luoghi bui e nascosti.

Non è una novità, tant’è che la direzione dell’azienda ospedaliera avrebbe disseminati il reparto di trappole verdi, aromatizzate alla nocciola, per catturarle. Ma non solo. Al San Camillo sarebbero stati avvistati perfino negli spogliatoi femminili del padiglione Morgagni, dove le infermiere sarebbero ormai terrorizzate a cambiarsi la divisa, ma secondo i sindacati la situazione riguarderebbe tutta Roma. E pare che all’Umberto I la situazione non sia poi così diversa.

Sant’Andrea: “La situazione è rientrata”

Immediata la reazione dell’ospedale, che tranquillizza: “Abbiamo messo le trappole, i topi sono spariti”. La direzione sanitaria del Sant’Andrea spiega che” la segnalazione è arrivata il 3 agosto, dal 5 agosto non abbiamo più avuto segnali della presenza dei topi”. È stata chiamata un’impresa di derattizzazione, che è subito intervenuta: “Da quando sono state posizionate le trappole – spiegano dall’ospedale – la situazione è rientrata. Le trappole rimarranno dove sono, servono da sorveglianza per evitare che il problema di ripresenti”. Stamattina, il direttore dell’ospedale ha fatto un giro in reparto, ma dei topi nemmeno l’ombra.

Il 3 agosto è stata segnalata la presenza di escrementi presumibilmente riferibili a topi presso il reparto Coivid19 posto al 9° piano dell'edificio ospedaliero. La Direzione ha immediatamente attivato l’Unità di Igiene e tecnica ospedaliera la quale ha provveduto affinché fosse effettuato un consistente intervento di disinfestazione sull'area interessata. Gli interventi adottati, posizionamento di trappole per topi e sanificazione ambientale, sono stati selezionati per assicurare la massima sicurezza dei pazienti ricoverati e del personale afferente al reparto.

A seguito del suddetto intervento, il Direttore di Igiene riferisce che dal 5 agosto non sono stati rilevati ulteriori segnali di presenza di topi, avendo anche sentito il coordinatore del reparto e il personale addetto alla disinfestazione. Resta inteso che a scopo preventivo e di sorveglianza, i tecnici stanno continuando ad effettuare periodiche verifiche e sono state mantenute alcune trappole-esche.

Il sindacato: “Si rischia di prendere la leptospirosi”

Il sant’Andrea è un ospedale moderno, costruito a più riprese alla periferia Nord di Roma e definitivamente aperto a fine anni Novanta. “Si rischia di prendere la leptospirosi delle feci dei topi”, è la preoccupazione Stefano Barone, segretario provinciale del Roma del Nursing, il sindacato degli infermieri.

“Parliamo di un reparto dove, ancora più degli altri, sono previste misure di sicurezza, mascherine e dispositivi di protezione e dove tutto deve essere sterilizzato”, continua Barone che aggiunge: “Situazioni di degrado come questa, le abbiamo affrontate in ospedali più datati, ma è paradossale che avvenga in uno degli ultimi ospedali aperti a Roma. E l’amministrazione lo sa, e non fa nulla più che mettere le trappole”, conclude.

Trappole disseminate ovunque

Come riportato da Repubblica, l’allarme sarebbe scattato con il ritrovamento di alcuni escrementi da parte di alcuni dipendenti del Sant’Andrea. Avvisata l’amministrazione dell’ospedale, una ventina di giorni fa è intervenuto l’ufficio igiene. Non potendo spostare i pazienti del nono piano, dove si trovano i contagiati dal Covid, non sarebbe possibile effettuare una disinfestazione d’urgenza e, così, si è ricorsi alle trappole.