Roma, 18 dicembre 2024 – E a fianco di Tony Effe scese Mahmood. Poi fu la volta di Mara Sattei. Così il Capodanno a Roma, perse le sue stelle, finì nel caos. Il due volte vincitore del Festival di Sanremo non sarà al concerto al Circo Massimo, dal quale era stato escluso l’esponente della Dark Polo Gang. Pochi minuti dopo viene formalizzato anche il forfait di Mara Sattei che sui social si schiera al fianco dei colleghi.
Mahmood e Mara Sattei
“Ho aspettato fino all'ultimo poiché speravo di leggere una notizia diversa rispetto all'esclusione di Tony Effe dal Capodanno di Roma – ha annunciato Mahmood su Instagram – . Ritengo sia una forma di censura per cui decido anche io di non partecipare al Capodanno della Capitale”. “Sono fermamente convinto che qualsiasi forma d'arte possa essere discussa e criticata, ma non deve esistere censura”, ha concluso il cantante.
Così Mara Sattei: "Date le decisioni prese in merito al Capodanno di Roma, anch'io non prenderò parte all'evento. Non trovo corretto impedire a un artista di esibirsi, privandolo della sua libertà di espressione", scrive sui social.
Le altre dichiarazioni
Oltre a Mahmood e Mara Sattei, anche altri artisti hanno espresso vicinanza a Tony Effe, criticando la scelta di Gualtieri. “Penso che censurare gli artisti non sia la soluzione, l'arte deve restare un luogo di espressione anche quando fa discutere”, ha commentato Noemi. “Ogni volta che qualcuno del rap viene infilato in una situazione mainstream si cerca sempre di additarlo per qualcosa o farlo passare per c...", ha invece dichiarato Lazza. “Trovo sia davvero un brutto gesto escludere Tony Effe dal concerto di Capodanno a Roma privando un ragazzo di esibirsi nella sua città. Non è una cattiva persona e non ha fatto male a nessuno – le parole di Emma Marrone – Una forma di censura violenta”. Fa eco Giorgia: “La censura, la storia lo dimostra, non è mai una soluzione ma di solito l'inizio di un tunnel che non porta mai alla luce”.
Il caso
Il sindaco Roberto Gualtieri aveva chiesto “un passo indietro” a Tony Effe dopo le polemiche scaturite per la sua partecipazione alla serata: “È stato un errore”, aveva ammesso il primo cittadino. A chiedere l’estromissione dell’artista, tra l’altro romano doc, sono stati anche alcune esponenti del Pd capitolino, per via delle sue canzoni “offensive e misogene”. “Rispetto e amo tutte le donne. Mi dispiace che qualcuno ancora pensi il contrario”, ha cercato di difendersi Tony Effe sui social.
Ma Gualtieri non accetta che lo si accusi di censura: “Non c'è nessuna censura, non stiamo parlando del diritto sacrosanto di Tony Effe di esprimersi e di fare concerti a Roma, ma dell'opportunità di utilizzare risorse pubbliche dell'amministrazione, e quindi dei cittadini” per un artista “divisivo”.