Civitavecchia (Roma), 16 dicembre 2022 – È arrivata in lacrime la premier Giorgia Meloni, presente oggi ai funerali dell’amica Nicoletta Golisano, una delle quattro donne rimaste uccise domenica mattina nella strage di Fidene. La presidente del Consiglio è partita da Roma per raggiungere Civitavecchia subito dopo il Consiglio dei Ministri: ha disertato la conferenza stampa per dare l’ultimo saluto a Nicoletta, la commercialista 50enne che lascia il marito Giovannni e “uno splendido bambino di 10 anni”, come ha detto la premier all’indomani della terribile sparatoria di Roma.
Le esequie si sono tenute nella Cattedrale di Civitavecchia con la messa del vescovo della Diocesi, monsignor Gianrico Ruzza. La commercialista, nata e cresciuta nella cittadina dove ha frequentato le scuole compreso il liceo classico Guglielmotti, ha lasciato la cittadina portuale durante gli studi universitari, stabilendosi a Roma.
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Meloni: "Nicoletta era mia amica"
“Nicoletta era una mamma protettiva, un'amica sincera e discreta, una donna forte e fragile allo stesso tempo. Ma era soprattutto una professionista con un senso del dovere fuori dal comune. È stato quel senso del dovere a portarla lì, di domenica mattina, dove un uomo la aspettava per ucciderla a colpi d'arma da fuoco, insieme ad altre due donne, durante una riunione di condominio a Roma”. Sono le parole apparse pochi giorni fa sul profilo Facebook di Giorgia Meloni.
Il legale delle famiglie di Nicoletta Golisano e Fabiana De Angelis – la quarta vittima del killer Claudio Campiti, morta in ospedale dopo alcuni giorni di coma – chiede tutele per i figli minori delle due donne, colpite a morte mentre partecipavano per lavoro alla riunione di condominio del Consorzio Valleverde. “La tragica vicenda che ha colpito Nicoletta Golisano e Fabiana De Angelis, madri e mogli amatissime e stimatissime professioniste, ha comprensibilmente destato l'attenzione dell'opinione pubblica, anche in considerazione dell'atrocità dei fatti accaduti e della conseguente emersione di diversi temi di interesse collettivo”, ricorda l’avvocato Francesco Innocenti.