Giovedì 12 Dicembre 2024
REDAZIONE ROMA

Sciopero trasporti 13 dicembre a Roma: tutte le info

A seguito di un ricorso al Tar di Usl Lavoro Privato, la durata è stata stabilita a 24 ore. I servizi garantiti e quelli che non lo sono

Roma, 12 dicembre 2024 – Anche a Roma la mattina di domani, venerdì 13 dicembre, sarà nera per i trasporti pubblici. Lo sciopero è stato proclamato da Usb Lavoro Privato con una durata di 24 ore. Nonostante la riduzione a 4 ore prevista dall’ordinanza di precettazione firmata dal ministro Matteo Salvini, lo stop è tornato alla durata originaria grazie a un ricorso al Tar dell’organizzazione sindacale. 

Sciopero Atac a Roma (Dire)
Sciopero Atac a Roma (Dire)

Gli orari

In seguito alla decisione del Tar, Atac fa sapere che lo stop sarà concentrato in due fasce orarie: dalle 8.30 alle 17 e dalle 20 a fine servizio. “Nel territorio di Roma Capitale – si legge sul sito – lo sciopero riguarda l'intera rete Atac e le reti gestite dagli esercenti Autoservizi Troiani/Sap e Autoservizi Tuscia/Bis. Sulla rete Atac lo sciopero riguarda anche i collegamenti eseguiti da altri operatori in regime di subaffidamento”.

Le stazioni della metropolitana: servizi garantiti e non

Non solo: nelle stazioni della metropolitana che resteranno aperte, non è garantito comunque il funzionamento di ascensori, scale mobili e montascale. Non sarà possibile utilizzare i bike box, ad eccezione di quelli situati nelle stazioni Ionio e Arco di Travertino: altrove, “il deposito o il ritiro della bici potrà essere effettuato al di fuori della fascia di sciopero”.

Le biglietterie

Potrebbero essere chiuse anche le biglietterie, mentre resteranno aperti i parcheggi di interscambio. Qualora fosse necessario acquistare un biglietto, lo si potrà fare a questo link oppure a bordo dei mezzi della flotta di superficie con carte di credito o di debito. 

Le ragioni 

Lo sciopero è indetto contro la politica economica del governo Meloni, in particolare la manovra economica per il 2025, il coinvolgimento dell'Italia in conflitti internazionali e il sostegno al governo israeliano. Si protesta anche contro quelle ritenute essere riforme autoritarie come il premierato e l'autonomia differenziata, e per miglioramenti salariali, la difesa della sanità pubblica, e una tassazione sui superprofitti delle banche e delle compagnie energetiche. Si chiede inoltre la cancellazione delle leggi che favoriscono la precarietà, l'abolizione dell'Iva sui beni di prima necessità, la tassazione sui grandi patrimoni, l'aumento delle pensioni minime a mille euro, un milione di assunzioni nella pubblica amministrazione e la stabilizzazione dei precari. Si richiede anche una legge sul salario minimo di almeno 10 euro l'ora, la riduzione dell'orario di lavoro a 32 ore, e il diritto a servizi pubblici gratuiti, come sanità e trasporti. Inoltre, si chiedono politiche per l'accesso alla casa, la sicurezza sul lavoro, e la difesa del diritto di sciopero.