Roma, 12 giugno 2023 - "Fu tenace, ottimista e cordiale", le parole del sindaco di Roma Roberto Gualtieri, ricordando Silvio Berlusconi, scomparso oggi 12 giugno all'età di 86 anni. "Esprimo il mio personale e sentito cordoglio e quello di tutta la città di Roma per la scomparsa di Silvio Berlusconi, più volte presidente del Consiglio e per decenni al centro della vita istituzionale, politica ed economica del nostro Paese. Silvio Berlusconi è stato, per quasi mezzo secolo, un protagonista dell'economia, dell'impresa culturale e della politica italiana - aggiunge - Anche chi, come me, si è trovato spesso da un'altra parte dello schieramento politico, non può non riconoscerne il ruolo cruciale, così come non si può non apprezzarne la tenacia, l'ottimismo e un tratto umano sempre improntato alla cordialità. Alla famiglia, all'azienda, al suo partito esprimo oggi la mia vicinanza e le mie più sincere condoglianze".
Il cordoglio del presidente della Regione Lazio Rocca
Bandiera della Regione Lazio a mezz'asta in segno di lutto sia nella sede della Giunta in via Cristoforo Colombo, sia nella sede del Consiglio in via della Pisana. "Colosso dell'innovazione in tutti i settori in cui ha operato, ha inventato la televisione commerciale ed è stato protagonista, per oltre trent'anni, della politica italiana". Così in un post il presidente della Regione Lazio Francesco Rocca, ricorda il Cavaliere. "Sono diversi i ricordi che ci legano: dal sostegno durante le attività a seguito del terremoto de L'Aquila a quello recente, per la mia campagna elettorale, dove non ha mai mancato di darmi buoni consigli. Resterà, comunque la si pensi, una delle figure politiche segnanti la storia repubblicana - aggiunge Rocca -. Esprimo, a nome della Giunta Regionale del Lazio, le condoglianze più commosse e sincere alla famiglia Berlusconi e tutta la comunità politica e umana di Forza Italia. Ciao Silvio!".
Il Cav a Roma, non solo politica
A Roma i luoghi vissuti da Berlusconi sono diventati simbolo della politica del centrodestra del Paese. Dopo la prima sede di Forza Italia, l'attico in via di Santa Maria dell’Anima, a ridosso di Piazza Navona, e prima dell'ultima residenza romana - Villa Grande sull'Appia antica, a lungo offerta in comodato d'uso a Franco Zeffirelli - per anni Berlusconi ha usufruito di Palazzo Grazioli, il cinquecentesco palazzo venduto solo tre anni fa. Il Cavaliere prese in affitto il secondo piano dell'edificio (pare per 40mila euro al mese) a due passi da piazza Venezia e lo trasformò nel quartier generale di Forza Italia e dell'intero centrodestra, chiudendo la sede di partito in via dell'Anima. I mille metri quadrati del secondo piano saranno per circa 25 anni uno dei centri della politica romana. Ed è sempre a Roma, che Alfredo Pezzotti ex maggiordomo di Berlusconi apre il suo ristorante "Il palato di Alfredo", 40 coperti, in via dei Prefetti a due passi da Montecitorio, uno dei pochi locali frequentati nella capitale dal Cavaliere che non faceva "cene fuori, se non quelle politiche - riporta il Messaggero - Di lui si ricordano due gelati presi uno da Giolitti e uno a piazza Navona. Poche uscite per negozi e quasi sempre gli stessi. La passione per gli antiquari di via dei Coronari e quella per il gioielliere “La Bottega dell’Argento”".
Gheddafi, Putin e Bush
Memorabile l'incontro con Muammar Gheddafi, per la prima volta in Italia. Era l'estate del 2009, per ospitare il leader libico venne piantata a Villa Pamphili nel cuore del parco di Monteverde, una enorme tenda in stile beduino con 40 amazzoni, le sue guardie personali. La capitale fu letteralmente paralizzata per l'arrivo del leader. Il pezzo di storia si scrive però a Pratica di Mare durante il suo secondo mandato da presidente del Consiglio. Il 28 maggio 2002, all'aeroporto militare della località a sud di Roma, si tenne l'intesa storica tra Mosca e la Nato con la firma della Dichiarazione di Roma. Al vertice presero parte 20 delegazioni guidate da sei capi di Stato e 14 capi di governo, oltre all'allora segretario generale della Nato, Lord George Robertson. Tra loro, oltre Berlusconi, c'erano Putin, Bush, Jacques Chirac, Gerard Schroeder e Tony Blair. Su Facebook l'11 maggio 2017, pubblicando una foto storica dell'accordo in cui appare insieme a Putin e Bush, Berlusconi scrive: "Questa foto mi emoziona particolarmente. Era il 2002, a Pratica di Mare. Ricordo come oggi il lungo ed appassionato lavoro di preparazione. Arrivai a convincere il presidente americano e quello russo a firmare l’accordo che associando la Russia alla Nato poneva di fatto fine alla guerra fredda..."