Domenica 24 Novembre 2024
REDAZIONE ROMA

Comunali Roma 2021: Fassina (Leu) si candida a primarie centrosinistra

Il deputato e consigliere regionale: “Sono pronto, mi metto a disposizione della coalizione”. Nodo primarie nel II e VIII municipio. Il centrodestra unito: “Bisogna dare a Roma una guida consona”

Stefano Fassina (Ansa)

Stefano Fassina (Ansa)

Roma, 15 maggio 2021 – Dopo Roberto Gualtieri per il Partito Democratico, anche Stefano Fassina, deputato di Liberi e Uguali e consigliere comunale, già candidato sindaco a Roma nel 2016, ha annunciato che prenderà parte alle primarie del centrosinistra per la corsa al Campidoglio di quest’anno.

Fassina: “Se c’è una donna mi ritiro”

L’annuncio è arrivato durante la riunione della coalizione di ieri sera: “Sono pronto – avrebbe detto Fassina, secondo fonti del centrosinistra –. Metto a disposizione la mia candidatura per Sinistra Italiana e Art 1-Mdp, a tutta la sinistra, ma se c'è una donna mi tiro indietro”.

“Partecipo alle primarie del centrosinistra per il sindaco della Capitale perché tanti e tante avvertono l'esigenza che Roma abbia tra le sue priorità il lavoro, la disuguaglianza, l'ambiente, i conflitti che con SinistraXRoma per cinque anni ho portato in Campidoglio – ha invece dichiarato questa mattina in un'intervista a 'Il Manifesto' –. Per fare la scelta definitiva propongo di incontrarci martedì alle 18 all'Associazione Berlinguer al Quadraro”.

“Non mi faccio da parte per una Carla Calenda”

“La mia candidatura – ha ribadito Fassina – rientra se convergiamo attorno a una candidatura femminile. Ovviamente, è offensivo considerare le donne intercambiabili. Il profilo politico programmatico è decisivo: non mi farei da parte per una Carla Calenda. Di positivo c'è la Carta d'Intenti che segna nette discontinuità, innanzitutto per la priorità del lavoro e delle questioni sociali”.

“Preoccupante è, invece, il rischio di riproporre il centro sinistra che fu: si fa ancora fatica a capire che la vittoria della Raggi non è stata un incidente di percorso, ma la valutazione di una stagione di governo da parte del nostro elettorato – ha concluso –. La sindaca però poi non ha raccolto l'esigenza di cambiamento, si è barricata in Campidoglio evitando il confronto con la città, con le parti sociali e ha marginalizzato l'Assemblea Capitolina”.

Nodo primarie nei Municipi

Durante il tavolo online di ieri sera, però, la coalizione ha dovuto affrontare anche un altro tema, ancor più spinoso: l’estensione delle primarie anche a tutti i Municipi romani annunciata nei giorni scorsi dal segretario del Pd di Roma, Andrea Casu.

Ma, al momento, nulla appare scontato. Soprattutto per via dei malumori provenienti da alcuni Municipi. Nello specifico il II e l’VIII, dove punterebbero a una riconferma diretta i presidenti uscenti, rispettivamente Francesca Del Bello, esponente romana del Pd, e Amedeo Ciaccheri, portavoce di Liberare Roma e braccio destro di Massimiliano Smeriglio.

Motivo per cui le voci di dissenso hanno preso corpo, sostengono i beninformati, spingendo Liberare Roma e altre forze della sinistra a valutare l’ipotesi di abbandonare la coalizione, per poi decidere in autonomia come comportarsi sulla candidatura al Campidoglio.

Il centrodestra corre unito

Passando al fronte del centrodestra, invece, manca ancora un candidato. Quel che è certo, però, è che la coalizione si presenterà unita alle urne, come dimostra la nota congiunta diffusa ieri sera da Lega, Fratelli d’Italia, Forza Italia, Unione di Centro e Cambiamo!.

“Prosegue, all'interno del tavolo di lavoro congiunto del centrodestra del Lazio, il dialogo già avviato nei giorni scorsi volto ad identificare le migliori candidature possibili per i prossimi appuntamenti elettorali del territorio”, scrivono i partiti della coalizione.

“Svolta netta dopo il fallimento Pd-M5S”

“Tutte le forze – prosegue la nota – convergono sia sull'esigenza di affrontare unite le urne, sia di trovare personalità autorevoli e competenti provenienti tanto dalla società civile che politica, allo scopo di restituire a Roma e al Lazio una guida politica all'altezza delle esigenze dei cittadini”.

E concludono: “Le esperienze amministrative fallimentari di Pd e M5S richiedono una svolta netta: per questo stiamo lavorando in maniera sinergica e coesa allo scopo di convergere su un nome che sia garanzia di quel rilancio che i territori si aspettano”.