Roma, 26 aprile 2021 - Riapre al pubblico Cinecittà (Roma) e, in occasione dell’evento, sono tante le esposizioni che accoglieranno i visitatori.
Il 28 aprile, nel giorno del compleanno degli Studios e della loro esposizione permanente, riprenderanno le visite del pubblico a tutti i percorsi: i grandi set all'aperto, Girando a Cinecittà, Backstage, Felliniana, MIAC.
Le risorse destinate alla cultura a Roma
Proprio delle ultime ore è la notizia che sono previsti 300 milioni di euro per lo sviluppo dell'industria cinematografica, per il Progetto Cinecittà e per il Centro Sperimentale Cinematografia nel Recovery plan presentato dal premier Mario Draghi.
“Le risorse sono destinate ad investimenti nel settore - sottolinea il ministro della cultura Dario Franceschini - che puntano a migliorare la competitività del cinema italiano. Gli studi cinematografici romani verranno potenziati per migliorare il livello qualitativo e quantitativo dell'offerta produttiva e della digitalizzazione, aumentare la capacità di attrazione delle grandi produzioni nazionali, europee e internazionali".
Si tratta di un investimento che prevede anche il rilancio delle attività formative, della digitalizzazione e dell'efficientamento energetico della Fondazione Centro Sperimentale di Cinematografia e un potenziamento della Cineteca Nazionale.
Visite aperte al pubblico il 28 aprile
Per l'occasione sarà possibile ammirare per la prima volta da vicino straordinari elementi scenografici voluti dal grande Federico Fellini e raffinati abiti di scena di tre protagonisti del cinema italiano. Tante le novità e i ritorni. A cominciare proprio dalla nuova esposizione temporanea dedicata a 25 pezzi originali provenienti dai set di Fellini, da La dolce vita (1960) a Il Casanova (1976) da La città delle donne (1980) a Intervista (1987).
Tra le curiosità, si potrà ammirare da vicino il Cristo redentore che vola nei cieli di Roma proprio nell'incipit della Dolce vita o le tre enormi teste di Joan Crawford, Greta Garbo e Marlene Dietrich che gli artigiani di Cinecittà realizzarono per La città delle donne. E poi una sequenza di busti di cardinali da Il Casanova, film che valse a Danilo Donati, qui scenografo e costumista un Oscar per gli abiti di scena.