Roma, 27 luglio 2021 – Si indaga per frode negli appalti per la gestione dei rifiuti di Roma, sotto i riflettori la società Roma Multiservizi, la capogruppo del raggruppamento temporaneo di imprese vincitrici dell'appalto della raccolta differenziata aggiudicato da Ama. Tre persone sono ritenute responsabili, a vario titolo, di frode e inadempimento nelle pubbliche forniture.
A due titolari di cariche sociali della Roma Multiservizi sono state notificate oggi dai carabinieri delle misure restrittive che vietano di avere contatti con la pubblica amministrazione, mentre un dirigente della municipalizzata Ama è stato sospeso dall'esercizio di pubblico ufficio. L'uomo è il responsabile del procedimento all'interno della gara di appalto bandita da Ama.
Le indagini, iniziate nell'ottobre 2019 e condotte ininterrottamente fino al dicembre 2020 dai carabinieri della Procura di Roma, hanno approfondito quanto inizialmente emerso da alcune notizie riportate da diversi organi di stampa in merito alle gravi criticità connesse con l'introduzione del nuovo sistema di raccolta con rilevamento elettronico dei rifiuti che Ama aveva esternalizzato nell'ottobre 2018 ad operatori qualificati. Gli accertamenti svolti hanno permesso di appurare che, a fronte dei disservizi patiti dai titolari delle attività commerciali, i quali avevano peraltro effettuato numerose segnalazioni lamentando la mancata raccolta dei rifiuti, la Roma Multiservizi S.p.A., quale capogruppo del Rti aggiudicatario dell'appalto, per ottenere la remunerazione prevista dal contratto, aveva dichiarato la risoluzione delle problematiche lamentate, di fatto però parzialmente risolte. Nel corso degli accertamenti sono stati appurati anche diversi profili di inadempimenti contrattuali.