Roma, 20 dicembre 2022 - Il quadro della corsa alle regionali nel Lazio, fissate per il 12 e 13 febbraio 2023, si completa con la discesa in campo di Francesco Rocca, individuato dalla coalizione di centrodestra come candidato da contrapporre ad Alessio D'Amato, nome sul quale punta il Partito Democratico.
M5s corre da solo. L'idea di Conte, viene spiegato da fonti del M5s, sarebbe quella di individuare un candidato terzo, da contrapporre a D'Amato e Rocca e sostenuto, oltre che dai Cinque Stelle, da Sinistra Italiana - che, nel Lazio, si muove senza i verdi di Angelo Bonelli - e Coordinamento 2050, la creatura che raccoglie pezzi di sinistra e che con Conte ha avviato una collaborazione che dura da mesi.
Nel Lazio sarà un derby che si giocherà tutto nel campo della sanità. Rocca lasciata la Croce Rossa ora è pronto a sfidare D'Amato l'annuncio ufficiale comunicato ieri in serata in una nota diffusa dai leader di Fratelli d'Italia, Lega, Forza Italia e Noi Moderati. "Mi metto a disposizione del territorio e sono pronto ad accettare una nuova sfida" le parole del candidato di centrodestra ieri dopo le dimissioni dalla presidenza della Cri. La leader di Fdi Giorgia Meloni aveva consegnato agli alleati la sua terzina di nomi, Rampelli, Procaccini e appunto Rocca.
Nel centrosinistra intanto non si ricompongono le divisioni. Oggi però si sono fatti passi in avanti anche nello schieramento di D'Amato. "Ci sarà una lista rosso-verde alle prossime elezioni regionali, dentro il centrosinistra", ha annunciato il co-portavoce di Europa Verde, deputato di Alleanza verdi-sinistra, Angelo Bonelli. L'esponente di Ev ha quindi redarguito il leader M5s: "Per quanto ci riguarda, la posizione di Conte non è assolutamente comprensibile sul piano politico", ha sottolineato.
Il Movimento 5 stelle dunque nel Lazio, naufragato il campo largo, va dunque da solo col solo appoggio del Coordinamento 2050, gli ex Leu al lavoro per una lista progressista con sinistra italiana Lazio. Si cerca però ancora il candidato dopo le voci su giornaliste come Luisella Costamagna e Bianca Berlinguer, il nome di Sabrina Ferilli, smentito da Conte, il borsino delle ipotesi sembrerebbe avere vagliato anche il presidente Inps Pasquale Tridico.
E in queste ore Carlo Calenda ha spiegato: " Noi siamo con Alessio D'Amato. Non perché è del Pd, certamente non perché ha un passato in Rifondazione comunista, certamente non per nessuna altra ragione che non sia la qualità della persona. A me importa che è uno serio".