Roma, 26 aprile 2022 - L'indagine nasce nel luglio scorso da una denuncia presentata da una delle anziane vittime al commissariato Prati che ha raccontato che, dopo aver subito il furto del portafoglio, erano stati fatti dei versamenti dalle sue carte di credito e debito verso una carta Poste Pay. Partendo dalla testimonianza e seguendo il flusso elettronico dei soldi, i poliziotti hanno effettuato, coordinati dalla Procura inquirente, una serie di accertamenti e perquisizioni che hanno portato ad ipotizzare che il reato denunciato nei loro Uffici non fosse episodico, ma l'ultimo di una serie più complessa. Le indagini hanno riguardato almeno 26 episodi criminali.
Il sistema delle carte d'appoggio
L'ipotesi investigativa è che 2 persone, un 50enne nato in Sardegna ed un cittadino romeno di 40 anni, in concorso fra loro, ma con ruoli ben distinti, dopo aver rubato i portafogli, per lo più a persone anziane, ed usando varie tecniche, riuscivano ad utilizzare le carte di credito/debito facendo delle ricariche su Poste Pay intestate a terze persone compiacenti. Fatto ciò, sempre grazie alla complicità degli intestatari delle carte di appoggio, prelevavano il denaro contante portando così a compimento il reato.
I poliziotti, per arrivare all'identificazione degli attuali indagati, hanno fatto ampio uso delle più recenti attività tecniche, nonché dei tradizionali servizi di appostamento e pedinamento. Gli elementi raccolti hanno permesso alla Procura di Roma di chiedere ed ottenere dal gip del Tribunale un'ordinanza di applicazione di misure cautelari nei confronti dei due fermati, gravemente indiziati dei reati di furto, truffa e ricettazione.