Venerdì 22 Novembre 2024
REDAZIONE ROMA

Roma, ritrovato Danilo Valeri: è in questura e sta bene

Il giovane, 20 anni, di cui non si avevano più notizie, era stato portato via da un gruppo di persone da un locale di Ponte Milvio. Proseguono le indagini per capire cosa sia accaduto

Il locale del presunto sequestro e, nel riquadro, Danilo Valeri (Ansa)

Il locale del presunto sequestro e, nel riquadro, Danilo Valeri (Ansa)

Roma, 23 dicembre 2022 - È stato ritrovato dalla polizia Danilo Valeri, il ragazzo rapito questa notte nella zona della movida a Ponte Milvio a  Roma. Il giovane è attualmente negli uffici della squadra mobile ed è in buone in condizioni di salute. Di lui non si avevano più notizie. "Continuano serrate le indagini per ricostruire la dinamica dei fatti in stretto raccordo con la Direzione distrettuale antimafia di Roma", sottolinea la Questura di Roma nella nota con la quale ha comunicato il ritrovamento del ventenne che viene in queste ore ascoltato dagli inquirenti. I pm della Dda di Roma procedono per sequestro di persona a scopo di estorsione. 

Sommario

Cosa è successo

Danilo Valeri, un 20enne di San Basilio, sarebbe stato rapito ieri sera in zona Tor di Quinto, a Roma, all'uscita di un locale nella zona della movida romana. Il ragazzo, pregiudicato, di cui non si avevano più notizie, era stato prelevato intorno alle due e mezza di notte mentre si trovava all'esterno del ristorante giapponese Moku, un noto locale della zona. Dalle testimonianze, pare che un gruppo di 6-7 persone sia entrato all'interno e lo abbia portato fuori a forza, caricandolo su un'auto. Sul posto sono intervenuti gli agenti del Commissariato Ponte Milvio. 

I punti oscuri

Il rapimento resta avvolto dal mistero. Un'azione in stile messicano, molto frequente tra i gruppi criminali legati al traffico di droga centroamericani, dove sia la polizia sia i testimoni spesso non si espongono per timore di ritorsioni. In questo caso, però, è grazie alla testimonianza degli amici che è partita l'inchiesta.

Uno di loro in particolare che si trovava con Danilo fuori dal ristorante di Sushi ha parlato di "rapimento" alla polizia facendo scattare immediatamente gli accertamenti. Tanti i punti ancora da chiarire. A partire dalla modalità del sequestro e dal fatto che nessuno dei membri del 'commando' era armato e tutti erano a volto scoperto.

Perché il ragazzo non è fuggito? Conosceva forse i suoi rapitori? Come mai nessuno tra i presenti - molta gente era all'esterno del ristorante che stava chiudendo - ha tentato di opporsi?

Una delle ipotesi, secondo ciò che filtra, è che, almeno inizialmente, l'obiettivo fosse un altro: forse chiarire una discussione passata. Poi, qualcosa potrebbe essere cambiato. La situazione è precipitata e il giovane è stato portato via all'interno dell'auto sfrecciata via verso la Tangenziale. Al vaglio anche le frequentazioni del ragazzo di cui si sa pochissimo e che non avrebbe precedenti penali.

Il padre gambizzato a maggio

Danilo Valeri, appartiene a una famiglia di San Basilio nota alle forze dell'ordine per reati di spaccio. Secondo quanto si apprende, il papà del ragazzo era stato ferito alla gamba da un colpo di arma da fuoco a maggio scorso nella periferia romana del Tiburtino.

L'uomo - Maurizio Valeri, 46 anni -, si era presentato al pronto soccorso dell'ospedale Sandro Pertini con una ferita alla gamba. Il ferimento era avvenuto nel corso di un regolamento di conti legato a vicende di droga e racket delle occupazioni delle case popolari. Secondo gli inquirenti, il padre di Danilo gestiva una piazza di spaccio.  Il rapimento del figlio potrebbe essere una ritorsione nei confronti di Maurizio Valeri? Oppure i due fatti non sono legati? A questo dovranno rispondere le indagini.

Il racconto di un cameriere 

"Nessuna colluttazione, nessuna confusione. Poco prima che il locale chiudesse, in una serata tranquilla e affollata, un ragazzo di colore, sarà stato mio coetaneo, 20enne pure lui, è entrato per controllare che chi dovevano portare via fosse effettivamente all'interno. Lo hanno fatto uscire con un pretesto e sono andati via con lui". E' il racconto che Matteo,cameriere da appena un mese nel ristorante Moku. "Nessuno si è accorto di nulla, non c'è mai stata tensione all'interno anche perché c'è la sicurezza all'esterno e sarebbero intervenuti loro. Quando poi sono arrivati i poliziotti e hanno chiesto le riprese delle telecamere, abbiamo ricostruito quanto accaduto", sottolinea.

"Da quando lavoro qui non ho mai assistito a cose strane - aggiunge, rispondendo alle lamentele mosse da alcuni commercianti - Abito anche io qui, da 11 anni proprio in questo palazzo, mia nonna ci vive da 20 e non abbiamo mai avuto problemi con rumori o altro. E normale che si crei la confusione con la gente all'esterno, ma nulla di preoccupante. Il ristorante, come gli altri locali, chiude alle 2, poi il tempo di mettere in ordine e pulire si fanno le 2.30, perché la serata dopo cena prosegue con la musica, il dj, eventi, si può anche affittare una stanza".

Il sindaco di Roma: "Fatto molto grave"

"Stiamo cercando di capire la dinamica - affermava il sindaco di Roma Roberto Gualtieri a ricerche ancora in corso - l'episodio pare molto grave, esprimo grande preoccupazione per questa vicenda, siamo in contatto con le forze dell'ordine per capire cosa sia successo. L'azione delle forze di polizia a Roma è un' azione decisiva che garantisce un alto livello di sicurezza poi ogni episodio va analizzato" ha aggiunto.