Roma, 27 dicembre 2023 – Scoperti 230mila litri di prodotti petroliferi in un grande deposito senza insegne e riferimenti alla periferia di Roma, un impianto che si è rivelato ai finanzieri come una raffineria clandestina per miscelare i carburanti con altre sostanze inquinanti in modo da “allungare” gasolio e benzina da rivendere. I finanzieri del comando provinciale di Roma hanno sequestrato tutto e hanno denunciato 3 persone per contrabbando e detenzione di materiali pericolosi.
Le indagini
I militari del Nucleo di polizia economico-finanziaria si sono insospettiti per il transito di un autoarticolato con targa polacca in una zona periferica della Capitale e, seguendolo, hanno individuato all'interno di uno spazio di 5.000 mila metri quadrati senza insegne e riferimenti, una vera e propria raffineria clandestina dove erano in corso operazioni di miscelazione di gasolio di contrabbando con altre sostanze, tra cui olii esausti, toluene e metanolo, in grado di "allungare", diluendolo, il prodotto destinato a ignari automobilisti.
Il laboratorio clandestino
Nel corso delle operazioni i finanzieri hanno anche localizzato un laboratorio chimico clandestino dove erano custodite formule e istruzioni per le miscelazioni in atto e per quelle ancora in fase di perfezionamento, e hanno rinvenuto la strumentazione necessaria a miscelare il prodotto petrolifero con sostanze fortemente inquinanti, non idonee ad essere bruciate all'interno dei motori termici degli autoveicoli e per tale ragione vietate. Nell'area sono stati infine rinvenuti due serbatoi interrati, realizzati per la custodia di prodotto già miscelato, accessibili solo attraverso l'azionamento di un particolare meccanismo meccanico, autoarticolati e un veicolo allestito per il "pronto intervento", in grado di trasportare 2.000 litri tra gasolio e benzina da sversare nei serbatoi degli impianti richiedenti.
La frode
Attraverso le miscelazioni clandestine, secondo gli inquirenti, gli organizzatori della frode riuscivano ad aumentare le quantità di prodotto energetico da rivendere, quasi fino a raddoppiarlo, in totale evasione d'imposta ed a prezzi quindi più bassi rispetto a quelli di riferimento. Le indagini hanno permesso di raccogliere gravi indizi di colpevolezza in merito al reato di contrabbando di prodotti petroliferi a carico di due cittadini italiani e uno polacco, accusati ora di aver operato illecite miscelazioni di prodotti petroliferi.
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