Roma, 25 dicembre 2024 - Un pasto caldo e il calore di una grande famiglia hanno accolto i 400 commensali del pranzo di Natale nella Basilica di Santa Maria in Trastevere a Roma. Una vera festa per le persone più fragili, tradizionale appuntamento del 25 dicembre della comunità di Sant'Egidio. “Un Natale che supera la rassegnazione e la solitudine, fanno sapere gli organizzatori. Domani, il 26 dicembre, lasagne e regali solidali nelle carceri di Rebibbia e Regina Coeli a Roma e in altri penitenziari italiani.
Una tradizione di Natale iniziata 42 anni fa a Trastevere: allora erano solo una ventina di invitati, tra bisognosi e volontari, ma lo spirito di solidarietà e condivisione era lo stesso. Da quel giorno, era il 25 dicembre del 1982, l’iniziativa si ripete ad ogni Natale con un grande e lauto banchetto che non ha confini.
“Partecipano senza fissa dimora ed ex clochard che hanno trovato una sistemazione grazie alle opere della comunità, anziani, famiglie in difficoltà, ma anche rifugiati venuti coi corridoi umanitari e oggi perfettamente integrati nel tessuto sociali, in una tavolata in cui si confonde chi aiuta e chi è aiutato”, fanno sapere gli organizzatori di Sant’Egidio.
Gualtieri: “Momento bellissimo”
Anche il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, ha partecipato al pranzo di Natale. “È un momento bellissimo - ha detto il sindaco capitolino - in questo momento, 20mila persone con Sant'Egidio in tutta Roma stanno vivendo un pranzo di Natale in compagnia Sono persone fragili, poveri, anziani soli, rifugiati internazionali: persone che hanno bisogno di sentire la città vicina. È bello che lo sentano il giorno di Natale, ma è bello il lavoro che fanno le associazioni di volontariato tutto l'anno. Sono tantissime nella nostra città e cercano di rendere la città solidale, che non lasci indietro nessuno”.
“È particolarmente doveroso farlo nell'anno del Giubileo - ha sottolineato Gualtieri - anche dopo il messaggio così potente che Papa Francesco ha lanciato nella sua omelia di ieri. Una città così è una città migliore, dove tutti stanno meglio, non solo le persone che vengono aiutate. Questi momenti danno tantissimo anche ai volontari e a tutti quelli che vi partecipano: per me è un grande onore e un grande piacere stare qui”.
Natale Sant’Egidio: 80mila invitati in Italia, 250mila nel mondo
Ma Sant’Egidio non si ferma a Roma. Con l'inizio del Giubileo, sono 80mila le persone che oggi sono al pranzo della comunità organizzato in diverse città in Italia e 250mila in tutto il mondo, con un forte messaggio di pace e solidarietà. Prima del pranzo di Natale con i poveri del 1982, le iniziative solidali si tenevano in diversi quartieri della Capitale e in un centinaio di città italiane.
Il menù per i bisognosi
Per il banchetto della festa, in cui le persone della Comunità si siedono a pranzo con gli invitati, è previsto il menù tradizionale: lasagne, polpettone, lenticchie, dolci natalizi. Una tavola in cui si confonde chi serve e chi è servito e in cui ciascuno riceverà un dono personalizzato, come avviene in ogni famiglia.
Numero solidale 45.586
Tutte le iniziative previste sono possibili grazie al sostegno di numerosi volontari e al numero solidale 45.586 (attivo fino al 29 dicembre), per lanciare un forte messaggio di speranza non solo a chi vive difficoltà personali e familiari, ma a tutti in un tempo segnato da profonde crisi in diverse parti del mondo e da troppe guerre. Numerose le iniziative solidali che si stanno organizzando, per tutto il periodo natalizio, con distribuzione di pasti e regali, anche nelle carceri italiane, come a Roma, il 26 dicembre, a Rebibbia e a Regina Coeli, dove verranno portate lasagne e regali.