Roma, 11 dicembre 2023 – Distrutta solo due ore dopo il taglio del nastro. La panchina rossa contro la violenza sulle donne, appena inaugurata all’Università La Sapienza, è stata vandalizzata nel corso di una protesta contro l’evento ‘Amami e basta’, in corso nell’Aula Magna delll’Ateneo. Gli agenti della Digos avrebbero già rintracciato e denunciato i responsabili.
La panchina è stata smontata e gettata via solo qualche ora dopo il taglio del nastro di questa mattina, a cui hanno preso parte il sindaco Roberto Gualtieri, la rettrice Antonella Polimeni, e l’AS Roma. Già durante l’inaugurazione qualcuno aveva contestato l’iniziativa ritenendola solo simbolica. “A noi delle panchine non frega nulla, vogliamo Centri antiviolenza e consultori” hanno gridato alcune attiviste durante il sit in.
"Pretendiamo ascolto e transfemminismo, non panchine rosse – si legge sul profilo Instagram del collettivo Zaum (Zone Autonome Università e Metropoli) Sapienza, che ha rivendicato la distruzione della nuova istallazione, postando dei video in cui si vede la panchina smontata e calpestata. “Questo è quello che ne pensiamo delle vostre panchine rosse”, si legge in una delle scritta impresse. “Non vogliamo panchine, ci vogliamo vive”, in un’altra. Un secondo filmato inquadra assi di legno rosse dentro a un cestino dell’immondizia. “Panchine rosse? Nell'indifferenziata”.
Condanna “fermamente” fermamente il gesto, la Presidente dell'Assemblea capitolina, Svetlana Celli. “Con la panchina rossa abbiamo voluto non solo lanciare un messaggio importante, ma anche ricordare che ognuno è impegnato con azioni concrete nella lotta alla violenza sulle donne. Dalle istituzioni, al mondo accademico e allo sport, facendo rete verso la stessa direzione”.
Le parole della rettrice
"Starà alla nostra comunità stabilire se l'esempio corretto è quello di chi posa simboli o di chi li distrugge”, commenta la rettrice della Sapienza, Antonella Polimeni –. Ci sarà tempo - prosegue la Rettrice - per capire quali possano essere le ragioni per cui il simbolo universale della lotta contro la violenza nei confronti delle donne, viene violentemente abbattuto. Oggi è invece per noi il tempo di indignarci per l'accaduto, ripristinare la panchina e rinsaldare l'alleanza con tutti coloro che vogliono contribuire a creare una cultura diffusa, trasversale tra le generazioni, basata sul rispetto della persona, dell'individuo in quanto tale. In una giornata come oggi in cui le nostre studentesse hanno affermato che non intendono più subire, tollerare o assistere ad alcuna forma di violenza voltandosi dall'altra parte, serve sorellanza e solidarietà tra le donne, e tra donne e uomini”.
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