Roma, 10 giugno 2021 – È iniziato oggi, davanti ai giudici della Corte d’Assise di Frosinone, il processo per la morte di Willy Monteiro Duarte, il 21enne ucciso a calci e pugni a Colleferro, nella Città Metropolitana di Roma, lo scorso settembre. Gli imputati alla sbarra sono quattro: dovranno rispomdere del reato di omicidio volontario.
All’udienza di oggi, in aula, era presente solo Francesco Belleggia, mentre i fratelli Marco e Gabriele Bianchi e Mario Pincarelli erano collegati in videoconferenza dal carcere. Il branco deve rispondere dell’accusa di omicidio volontario aggravato dai futili motivi contestata dalla Procura di Velletri.
Respinte le richieste di abbreviato
E dovrà farlo affrontando il dibattimento, in quanto, durante l’udienza di oggi, il collegio della Corte d’Assise ha respinto la richiesta di rito abbreviato – che garantirebbe uno sconto automatico di un terzo della pena in caso di condanna e un processo “allo stato degli atti” – avanzata dai legali delle difese.
Nel dichiarare le richieste “inammissibili”, i giudici hanno anche rigettato la relativa questione di legittimità costituzionale. Tra le parti civili ammesse troviamo i familiari del 21enne ucciso, ma anche i Comuni di Colleferro, rappresentato in giudizio dall’avvocato Maurizio Frasacco, Artena e Paliano (Frosinone).
Le parti civili ammesse dalla Corte: oltre ai familiari, le città di Atena, Paliano e Colleferro
Questi ultimi sono assistiti dai legali Massimo Ferrandino e Vincenzo Pastorino. “La costituzione di parte civile del Comune di Paliano è stata accolta, nonostante l’opposizione dei difensori degli imputati”, ha commentato l’avvocato Pastorino.
“Abbiamo ritenuto – ha aggiunto ancora il legale – di compiere questo passo nel processo per dare voce, nel giudizio penale, alla grande sofferenza patita dalla popolazione di Paliano che si è dimostrata molto unita e solidale verso la famiglia di Willy”.
“Unanime sostegno da Nord a Sud”
“Le iniziative sociali volute dal sindaco Domenico Alfieri – ha continuato il penalista – e lo stesso statuto del Comune, che contempla tra i principi fondamentali il rispetto del prossimo e della pace, sono tutte finalizzate alla sensibilizzazione dei cittadini affinché non si verifichino più episodi del genere”.
Pastorino ha poi sottolineato: “Siamo convinti che la costituzione del comune sia un segnale di vicinanza non solo verso i palianesi, ma verso tutti gli italiani che hanno dimostrato da Nord a Sud unanime sostegno nei confronti della inaccettabile vicenda”.
La madre Lucia: “Willy è con noi”
“Siamo purtroppo consapevoli che nessuna pena potrà permettere ai genitori di riabbracciare Willy, ciò che ci auspichiamo e per cui lotteremo è che venga fatta giustizia”, ha concluso Pastorino. Tra i familiari presenti in aula anche la madre Lucia, il padre Armando e la sorella Milena, raggiunti da un’ondata d’affetto al termine dell’udienza.
Ad attendere fuori dal Palazzo di Giustizia frusinate c’era infatti una ventina di giovani, che ha manifestato affetto e vicinanza ai parenti di Willy tra lacrime e abbracci. La madre del giovane, al termine dell’udienza, ha dichiarato che “Willy è con noi e spero ci dia la forza per affrontare questo processo. Provo tristezza, solo tanta tristezza”.