Sabato 29 Giugno 2024

Omicidio di Primavalle, il pm chiede 20 anni per il 17enne accusato di aver ucciso Michelle Causo

Il giovane reo confesso avrebbe tolto la vita alla coetanea per un debito non ripagato. I genitori: “Vogliamo una pensa esemplare”. La sentenza il 17 luglio

Michelle Causo, uccisa a Primavalle a fine giugno (Ansa)

Michelle Causo, uccisa a Primavalle a fine giugno (Ansa)

Roma, 24 giugno 2024 – Entra nel vivo il processo a carico del 17enne di cittadinanza cingalese accusato di aver ucciso il 28 giugno 2024 la coetanea Michelle Causo, in quello che è stato ribattezzato dai media come l’’omicidio di Primavalle’. Il pubblico ministero ha chiesto una pena di 20 anni per l’indagato. I reati ipotizzati sono di omicidio aggravato dalla premeditazione, occultamento e vilipendio di cadavere. Il giovane – reo confesso – non è stato presente nell’aula del tribunale per minorenni di Roma, ma sta assistendo in videoconferenza dal carcere di Treviso, dove è recluso. La sentenza è fissata per il 17 luglio.

Al termine delle dichiarazioni del Pm, la parola è stata passata alla difesa, che ha chiesto di escludere la premeditazione, l'applicazione delle attenuanti e l'assoluzione dall'accusa di vilipendio di cadavere. 

Inizialmente, l’accusa aveva chiesto una condanna a 30 anni, accorciata per la scelta del rito abbreviato. "Gli tolgono 10 anni, è ridicolo. Che messaggio passa ai giovani, che dopo 10 anni sono liberi?”, hanno commentato Gianluca Causo e Barbara Bertoneri, genitori della vittima, assistiti dagli avvocati Antonio Nebuloso e Claudia Di Brigida. Questa mattina, avevano detto di aspettarsi “una pena esemplare di 25 o 26 anni”. 

Quel 28 giugno, il corpo di Michelle Causo era stato trovato in un carrello abbandonato davanti a dei bidoni della spazzatura nel quartiere capitolino di Primavalle. Era stata uccisa in un appartamento di via Dusmet, secondo quanto raccontato dal 17enne per via di un debito di poche decine di euro. L’arma del delitto era stata un coltello da cucina di circa 12 centimetri, utilizzato per infliggere coltellate su collo, addome e schiena. Il giovane è stato ritenuto capace di intendere e di volere