Monte Compatri (Roma), 13 gennaio 2024 – Servono risposte forti da parte delle istituzioni per risolvere i problemi di sicurezza a Monte Compatri, la cittadina alla periferia sud di Roma dove nella notte è stato ucciso il 13enne romeno Alexandru Ivan. Una lite tra gruppi rivali finito nel sangue, a farne le spese è stato l’unico minorenne del gruppo: freddato a colpi di pistola.
Sette le persone identificate attraverso le immagini delle telecamere del parcheggio della metro C, ma il movente è ancora da chiarire: forse la droga o un agguato tra bande rivali. Il sindaco Francesco Ferri ha chiesto un incontro urgente in prefettura con il Comitato per la sicurezza, convocato per giovedì 18 gennaio. Il parroco del quartiere racconta: “Monte Compatri è un posto sicuro, ma è vero che quella parte al confine con Roma dove è accaduto il fatto presenta dei problemi, è una zona che meriterebbe maggiori attenzioni e interventi”.
Il parroco: “Ferita per tutta la comunità”
“Ci lascia attoniti la tragedia di una giovane vita spezzata troppo presto, è una ferita per tutta la comunità romena di Monte Compatri. Ci uniremo presto in preghiera per lui”, dice padre Cristian Tuturoi, parroco di 'San Niceta il Romano Megalomartire' di Monte Compatri. Padre Cristian non conosceva la giovane vittima, né i familiari che vorrebbe comunque incontrare per offrire loro un sostegno.
“Lavoriamo per intercettare i disagi”
“La nostra parrocchia – prosegue don Cristian – è ancora giovane, ha soltanto sei anni, ma qui la comunità romena è molto unita: siamo come una grande famiglia. È frequentata maggiormente da minori fino ai 13 anni, poi, come ben sa, in adolescenza le cose cambiano un po’”. Tuttavia, “il nostro impegno è continuo nell'intercettare i disagi, nel coinvolgere i giovani in attività e iniziative: cerchiamo di fare il possibile per ascoltare chi ha problemi. I giovani rappresentano il futuro anche della nostra comunità, loro sono la priorità del nostro lavoro pastorale”, conclude il parroco di Monte Compatri.