Lunedì 2 Settembre 2024

Roma, omicidio e incendio: arrestato un 55enne. “Litigi con la vittima per l’affitto”

A seguito dell’analisi dei vestiti, della videosorveglianza e dei tabulati, gli inquirenti sostengono che la tesi del sospettato non tenga: “Non ero lì”, avrebbe affermato

Il carcere romano di Regina Coeli

Il carcere di Regina Coeli (foto di repertorio)

Roma, 29 agosto 2024 – Avrebbe picchiato un uomo per poi dare alle fiamme l’appartamento, inscenando forse una morte accidentale: un 55enne rumeno è stato arrestato a seguito di un’indagine della procura della Repubblica di Roma. Si trova ora in carcere sotto custodia cautelare.

La vicenda ha avuto inizio nel luglio dello scorso anno, quando un militare fuori servizio ha notato del fumo provenire da una palazzina in via Appia Nuova. Dall’abitazione in fiamme sono usciti il sospettato e un altro uomo suo connazionale, mentre il cadavere di un terzo è stato trovato in una delle stanze, quella da cui l’incendio sarebbe partito. 

Le indagini sono state condotte dagli investigatori del commissariato Appio. Dall’autopsia è emerso che la vittima – prima di morire a causa delle inalazioni del fumo dell'incendio – era stata pesantemente malmenata. L’attenzione è stata quindi posta sui due sopravvissuti: è emerso che il 55enne aveva avuto dei grandi litigi con la vittima per via di questioni legate all’affitto. I riscontri sono poi arrivati dagli accertamenti sui vestiti indossati dall'indagato, sui quali sono state trovate tracce della vittima, dall'esame del traffico telefonico e da una lunga serie di visione di immagini di varie videosorveglianze, che hanno smentito la tesi del 55enne, che aveva affermato di non essere stato presente sulla scena.

Messo insieme il quadro accusatorio la Procura ha chiesto ed ottenuto dal Giudice per le indagini preliminari l'emissione di un'ordinanza di custodia cautelare in carcere per omicidio e incendio aggravato. Dopo essere stato rintracciato, il 55enne è stato portato al carcere di Regina Coeli, a disposizione della magistratura. La Questura ha tuttavia sottolineato che “l'indagato è da ritenere presunto innocente, in considerazione dell'attuale fase del procedimento, ovvero quella delle indagini preliminari, fino a un definitivo accertamento di colpevolezza con sentenza irrevocabile”.