Domenica 22 Dicembre 2024
REDAZIONE ROMA

Omicidio Ciatti, al via processo senza imputato. Padre di Niccolò: “Vogliamo giustizia"

Il ceceno Rassoul Bissoultanov, scarcerato il 22 dicembre 2021 per un difetto di procedura, si trova in Spagna dove era iniziato il processo 4 anni fa

Niccolò Ciatti

Roma, 24 gennaio 2022 – Si è aperto oggi 24 gennaio a Roma il processo per l'omicidio di Niccolò Ciatti, il ventenne toscano ucciso nel corso di un pestaggio nell'agosto del 2017 in una discoteca in Spagna. Imputato è il ceceno Rassoul Bissoultanov, estradato dalla Germania in Italia ma scarcerato il 22 dicembre scorso dopo una istanza avanzata dai difensori su un difetto di procedura. “Speriamo di non avere ulteriori sorprese. Siamo fiduciosi che si possa dare giustizia a Niccolò”, ha detto Luigi, padre della vittima. Il procedimento si svolge davanti ai giudici della prima corte d'assise della Capitale. Roma è competente in quanto si tratta di cittadino italiano ucciso all'estero.

"Il processo contro Rassoul Bissoultanov si deve fare in Italia perché ci sono tutte le condizioni per dare giustizia a Niccolò Ciatti, ucciso con inaudita violenza. E' un processo che dobbiamo allo Stato, a Niccolò Ciatti e alla sua famiglia", queste le parole del pm della Capitale Erminio Amelio nel suo intervento, nel corso delle questioni preliminari, con cui ha ribadito in aula che spetta all'Italia la giurisdizione del procedimento per l'omicidio del 21enne di Scandicci, pestato a morte la notte tra l'11 e il 12 agosto del 2017 in una discoteca di Lloret de Mar, in Spagna, dove si trovava in vacanza con un gruppo di amici.

Imputato davanti alla corte d'assise di Roma il ceceno Bissoultanov, estradato dalla Germania in Italia, è stato scarcerato lo scorso 22 dicembre dopo che i giudici, accogliendo un'istanza dei difensori, hanno revocato la misura della custodia cautelare in carcere per un difetto di procedura.

"L'Italia ha la giurisdizione, altro che arresto illegittimo, sia chiaro a tutti, non siamo andati a prendere Bissoultanov di notte, ci è stato dato legalmente dalla Germania ed era legittimamente in Italia - ha sottolineato il pm davanti alla Corte di Assise presieduta da Antonella Capri - Altro che sequestro di persona, come sostiene la difesa. L'elezione di domicilio c'è e il processo si può celebrare". A sollevare la questione della giurisdizione sono stati i difensori del ceceno i quali hanno spiegato che Bissoultanov "non vuole sottrarsi al processo" e che si troverebbe in Spagna, "Paese dove è successo il fatto e che si è vista sottrarre la giurisdizione - sostengono i difensori -. Il processo lì sarebbe iniziato se non fosse stato arrestato ed estradato in Italia".

Sulla questione la corte scioglierà la riserva nell'udienza fissata per il 17 marzo. "Non si può lasciare libero un assassino - ha detto Luigi Ciatti, padre di Niccolò - al termine dell'udienza - Questo è un assassino che ha ucciso mio figlio in discoteca, è una vergogna. Mi auguro ci sia coscienza da parte di questi giudici. Voglio giustizia, in Spagna in quattro anni non sono stati capaci di fare un processo vero".